Punto di incontro tra l’individualità tipica di uno sport come la corsa e il fascino dello spirito di squadra, la staffetta 4x100 è una delle gare più attese di ogni manifestazione internazionale di atletica leggera. La competizione mette infatti a confronto team composti dagli atleti più veloci del mondo, chiamati a cooperare per raggiungere il gradino più alto del podio.
Ripercorriamo allora la storia di questa specialità, come è evoluto il suo regolamento e gli impressionanti record detenuti dalla Giamaica nel maschile e dagli Stati Uniti nel femminile.
Breve storia della staffetta 4x100
Nonostante la corsa sia un’attività agonistica di origini millenarie che affonda le sue origini almeno al tempo dell’Antica Grecia, la staffetta in generale e la staffetta 4x100 più nello specifico sono un’invenzione decisamente recente. Le prime attestazioni risalgono infatti alla fine dell’Ottocento, quando la gara è stata istituita per la prima volta da un’università della Pennsylvania per trasformare una competizione individuale in uno sport a squadre.
Già al tempo, però, vi erano tutti gli elementi fondamentali che continuano a caratterizzare la staffetta moderna: ogni team era formato da quattro elementi che dovevano percorrere un miglio ciascuno, passando un bastoncino di legno al compagno una volta terminato il percorso. Questa grande distanza venne poi ridotta nei decenni successivi, quando passò prima a 400 metri e poi ai 100 attuali.
Più precisamente, la prima gara breve riconosciuta come certa è di origine europea, è andata in scena nel 1897 e ha visto contrapporsi il MAC Budapest e l’AC Sparta Praha. A dare grande impulso al movimento sono poi stati gli scandinavi con la speranza di poter interpretare un ruolo di protagonisti nella competizione. L’evento ha peraltro fatto il suo esordio olimpico proprio ai Giochi di Stoccolma del 1912. Da allora non ha mai smesso di essere una delle gare più classiche, pur subendo qualche leggera modifica nel regolamento.
Le regole della staffetta 4x100
Inizialmente, infatti, il tedoforo doveva rimanere all’interno della zona di trasmissione del testimone lunga 20 metri. A partire dagli anni Sessanta, invece, è stata inserita una zona di rincorsa di 10 metri che ha permesso alla staffetta 4x100 di risultare meno macchinosa e più fluida agli occhi del pubblico, aumentando così la spettacolarità della gara.
Ad oggi, la competizione vede contrapporsi squadre formate da quattro elementi, i quali devono correre senza mai uscire dalla propria corsia lunga appunto 100 metri. Il corridore che si presenta ai nastri di partenza, inoltre, deve tenere in mano un testimone che solitamente è costituito da una bacchetta di legno o di materiale plastico. L’oggetto dovrà poi passare da un compagno di squadra al successivo fino a raggiungere il traguardo finale. Per ridurre i tempi morti, dunque, è necessario che il team si caratterizzi per grande affiatamento e sincronismo.
Più nel dettaglio, il passaggio deve avvenire all’interno della cosiddetta zona di cambio che, per regolamento, ha una lunghezza di 30 metri esatti. L’atleta in attesa del testimone si posiziona così all’inizio dell’area per poter intraprendere la rincorsa e iniziare la corsa al massimo della sua velocità. È tuttavia importante che il passaggio avvenga prima dei 30 metri, pena la squalifica di tutta la squadra. A partire dal novembre del 2017, la zona di precambio a cui si è accennato in precedenza è stata eliminata. I partecipanti alla gara possono dunque approfittare dell’intera area per trasferire il testimone senza subire penalità.
I record della staffetta 4x100I continui aggiustamenti nel regolamento e la preparazione fisica sempre più attenta degli atleti hanno permesso alla staffetta 4x100 di diventare una delle gare più spettacolari ed entusiasmanti dell’atletica leggera. Nel corso degli anni si sono infatti alternati record impressionanti, enfatizzati dal perfetto mix tra l’entusiasmo regalato da una competizione di squadra e l’adrenalina tipica delle prestazioni individuali.
Attualmente, il primato mondiale maschile è detenuto dalla Giamaica e, nello specifico, dalla formazione scesa in pista ai Giochi Olimpici di Londra del 2012. In quell’occasione gli atleti Nesta Carter, Michael Frater, Yohan Blake e la leggenda vivente Usain Bolt sono riusciti a raggiungere il traguardo in soli 36”84. Anche il record femminile è stato segnato a Londra 2012. A realizzarlo è stata la nazionale degli Stati Uniti composta dalle velociste Carmelita Jeter, Allyson Felix, Tianna Bartoletta e Bianca Knight che, il 10 agosto, hanno chiuso con il tempo di 40”82.
Per quanto riguarda invece i record italiani, quello maschile è detenuto con 37"50 dal quartetto che l'ha stabilito in occasione delle Olimpiadi di Tokyo 2021 vincendo un fantastico oro con Lorenzo Patta, Marcell Jacobs, Fausto Desalu, Filippo Tortu.
Quello femminile invece è stato siglato da Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni e Vittoria Fontana lo scorso anno ai Mondiali di Eugene con 42"71.