Lo strappo muscolare è un ostacolo comune nella vita di chi pratica la corsa, un mondo in cui l’infortunio è sempre dietro l’angolo, soprattutto se manca la preparazione adeguata e non si presta particolare attenzione ai segnali del corpo, con la consapevolezza dei propri limiti.
Lo strappo comporta dolore, limita nei movimenti e può colpire chiunque, non solo runners principianti ed esperti, ma anche altri sportivi, nonché soggetti dalla vita sedentaria, poiché le cause possono essere diverse.
Con una diagnosi tempestiva e una gestione oculata della fase di recupero, è comunque possibile tornare a percorrere chilometri e a svolgere le attività quotidiane.
Cosa sono gli strappi muscolari
Uno strappo muscolare è una rottura parziale o totale delle fibre muscolari, causata da uno sforzo eccessivo oppure da un movimento brusco o innaturale. Nella maggior parte dei casi, come anticipato, interessa coloro che svolgono attività fisica ed è causato da una combinazione di fattori; tra questi, i più frequenti sono una preparazione insufficiente per l’allenamento che si sceglie di svolgere, la mancanza o l’inadeguatezza del riscaldamento oppure, ancora, un improvviso aumento dell’intensità dell’attività.
È importante distinguere gli strappi da altre comuni lesioni muscolari, come contusioni e stiramenti. Le prime sono caratterizzate da emorragie sottocutanee, che causano sanguinamento nei tessuti circostanti, mentre gli stiramenti consistono nell’allungamento eccessivo delle fibre muscolari.
Lo strappo, trattandosi di una lacerazione effettiva, è la più grave delle lesioni citate; per distinguerlo e capire se si tratta proprio di tale problema, occorre osservare, come si vedrà, alcuni segni caratteristici.
Strappo muscolare: sintomi
I sintomi degli strappi muscolari possono variare in intensità, a seconda della gravità dell'infortunio. Il segno più evidente è il dolore localizzato nella zona colpita, spesso descritto come acuto o pungente, al punto che è impossibile continuare l’attività; infatti, da tale campanello d’allarme, gli sportivi e i runners riescono a comprendere immediatamente che si tratta di uno strappo muscolare al polpaccio.
Inoltre, spesso, si nota anche gonfiore (a volte persino un vero e proprio bozzo nella zona interessata) e, in alcuni casi, la fuoriuscita di sangue dai vasi rotti può causare ematomi. Sintomi ulteriori che possono accompagnare la lesione in questione sono la perdita di forza e la limitazione del movimento, con l’estrema difficoltà riscontrata nella contrazione e nell’allungamento del muscolo.
È cruciale prestare attenzione a tutti questi segnali, poiché una diagnosi precoce può facilitare un trattamento tempestivo e accelerare il processo di recupero.
Quanto tempo ci vuole per guarire da uno strappo muscolare?
La durata del recupero da uno strappo muscolare dipende da diversi fattori, tra cui il tipo di muscolo coinvolto, l’entità della lesione e la tempestività delle cure. In base all’intensità, così come per le altre lesioni, è possibile distinguere lo strappo in tre gradi. Il primo, ossia il più lieve, comporta la rottura di una minima quantità di fibre muscolari, non prevede una seria limitazione funzionale e la guarigione si concretizza in meno di un mese. Lo strappo di secondo grado può, invece, richiedere fino a sei settimane di riabilitazione e la lacerazione coinvolge una parte consistente di fibre muscolari, causando un dolore moderato.
Infine, se ci troviamo dinanzi al terzo grado della lesione, con la rottura pressoché totale del ventre muscolare che provoca una sofferenza molto intensa e una totale impotenza funzionale; pertanto, per un recupero completo bisogna attendere diversi mesi e, a volte, si rivela necessario l’intervento chirurgico.
In ogni caso, la chiave è un approccio graduale; la pazienza è fondamentale al fine di evitare di tornare all'attività fisica troppo presto, poiché ciò potrebbe ritardare ulteriormente il processo di guarigione e aumentare il rischio di recidive.
Strappo al muscolo: rimedi
Quando si tratta di strappi muscolari, prima ancora di parlare dei rimedi, è fondamentale sottolineare l’importanza della prevenzione. Riscaldarsi adeguatamente prima di iniziare l’attività fisica, fare stretching al termine della sessione, utilizzare l’attrezzatura adeguata e bere a sufficienza sono solo alcune delle linee da seguire per poter coltivare le proprie passioni in sicurezza.
Quanto alla cura vera e propria dello strappo muscolare, posto che è essenziale consultare il medico per l’eventuale assunzione di farmaci antinfiammatori o antidolorifici, un ruolo fondamentale è svolto dal cosiddetto protocollo RICE, in cui ogni lettera corrisponde a un rimedio da conoscere. La “R” sta per riposo, in quanto permette al muscolo di guarire senza ulteriori stress. La “I” indica “ice” ossia ghiaccio, da applicare per ridurre il gonfiore e ottenere sollievo. La “C”, invece, si riferisce alla compressione mediante una benda elastica e, da ultimo, la “E” equivale a elevazione, poiché tenere la parte lesionata al di sopra del cuore, favorisce il drenaggio dei liquidi.
Ciò detto, anche la fisioterapia, con esercizi mirati e terapie specifiche, contribuisce a ripristinare la forza e la flessibilità del muscolo colpito. Infine, non va sottovalutato il supporto psicologico che può aiutarci a gestire la frustrazione legata alla pausa forzata dall'attività fisica.
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