Da anni si crede che la regola dei 10.000 passi al giorno rappresenti una sorta di dogma inderogabile nel mondo del benessere e della salute. Camminare quotidianamente 10.000 passi è stato promosso come obiettivo ideale per mantenersi in forma e migliorare la salute in termini generali. Un recente studio ha, però, messo in discussione questa cifra, dimostrando che non è necessario raggiungere quel numero per ottenere benefici significativi per la salute.

Lo studio pubblicato dopo aver analizzato i dati di oltre 111.000 soggetti provenienti da 12 ricerche differenti, ha dimostrato che già con 2.600 passi al giorno è possibile ridurre il rischio di mortalità precoce. I benefici per la salute aumentano ulteriormente fino a un massimo di circa 8.800 passi, oltre i quali i vantaggi si stabilizzano. Questo significa che, contrariamente alla credenza comune, non è necessario raggiungere la soglia dei 10.000 passi per migliorare la propria condizione fisica.


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Jordan Siemens//Getty Images

Il mito dei 10.000 passi: marketing o scienza?

L'origine di questa cifra così diffusa non risale a studi scientifici, ma è legata a un'astuta una campagna di marketing degli anni '60, quando in Asia, precisamene in Giappone venne introdotto un pedometro chiamato "manpo-kei", che significa letteralmente "misuratore di 10.000 passi". Da allora, questo numero ha preso piede nella cultura del fitness, diventando erroneamente sinonimo di salute e benessere.

Oltre la camminata: l'importanza del movimento del bacino

Un altro dato interessante emerso dallo studio riguarda il tipo di movimento che si esegue durante la camminata. In particolare, il movimento del bacino sembra avere un impatto maggiore sulla riduzione del rischio di mortalità rispetto al movimento del polso. Questo suggerisce che la mobilità del bacino, e quindi l'attivazione di muscoli più grandi e importanti per la stabilità e la postura, è cruciale per migliorare la propria salute. Per i runner, abituati a movimenti ampi e regolari del bacino, questa potrebbe essere una conferma dell'efficacia della corsa non solo per la forma fisica, ma anche per la longevità.

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Numero di passi al giorno: qualità e quantità fanno la differenza

Sebbene lo studio sembri ridimensionare l'importanza del numero di passi, non significa che camminare di più non sia utile. Ma gli esperti mettono in guardia da una visione troppo rigida. La chiave è trovare un obiettivo che sia realistico e sostenibile nel tempo. Camminare 2.600 passi al giorno, circa 2 chilometri, può sembrare un piccolo sforzo rispetto ai 10.000 passi, ma è sufficiente per migliorare significativamente la salute.

Anche la qualità della camminata gioca un ruolo importante. Fare brevi passeggiate distribuite nell’arco della giornata può essere più efficace di una lunga camminata in un’unica sessione. Inoltre, fattori come la velocità della camminata, il terreno su cui ci si muove e la propria composizione corporea influenzano i benefici che si possono ottenere. Ad esempio, chi pratica running regolarmente non solo accumula molti passi, ma lo fa attivando gruppi muscolari più ampi e in modo più dinamico.

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Articolo tradotto da collaboratori esterni, per info e collaborazioni rivolgersi alla redazione