Hai presente quella sensazione? Parti per una corsa in una bella giornata di primavera, ti senti leggero, motivato, scatti deciso… e dopo pochi chilometri, una fitta bruciante ti obbliga a rallentare.

È lo sfregamento cutaneo, o chafing, ed è l’incubo ricorrente di chi corre con regolarità, soprattutto quando aumentano le temperature e il sudore fa da “collante” tra pelle e tessuto. L’interno coscia, i capezzoli, le ascelle, persino la zona sotto il reggiseno sportivo: ogni punto è potenzialmente a rischio. Ma la buona notizia è che puoi prevenire questo fastidioso problema. E se lo sfregamento è già in corso, ricorda che puoi curarlo in modo rapido ed efficace, senza compromettere la tua voglia di correre.

Come prevenire lo sfregamento: abbigliamento, pelle e (tanto) buonsenso

Prevenire è sempre meglio che curare, specie se si parla di pelle arrossata e irritata. “Lo sfregamento si verifica per attrito ripetuto tra pelle e pelle o pelle e tessuto, favorito da sudore, caldo e umidità. La prima arma di difesa? Investi in un abbigliamento tecnico adeguato: niente cuciture spesse o tessuti sintetici ruvidi”, spiega il dottor Angelo Emanuele Leone, medico estetico e dermatologo con studio a Milano.

“Preferisci capi aderenti, ma traspiranti, e per le zone più sensibili usa lubrificanti barriera, come stick anti-sfregamento o un sottile strato di pura vaselina, da applicare prima della corsa”.

Sfregamento in corso: ecco come curare le irritazioni della cute

Se nonostante le precauzioni lo sfregamento colpisce (specie quando il caldo inizia a farsi sentire), non disperarti. Fermati, idrata la zona e applica un prodotto lenitivo. “Le irritazioni da attrito sono vere e proprie micro-ustioni meccaniche. Fai scorta di prodotti topici ultra lenitivi, idratanti e calmanti, come creme e unguenti a base di pantenolo, ossido di zinco o acido ialuronico, che aiutano a ripristinare la barriera cutanea e accelerano la guarigione - consiglia il dottor Leone -. Se puoi, evita per un paio di giorni di correre, oppure riduci l'intensità per non sollecitare la zona lesa. Durante la fase di guarigione, presta massima attenzione alla routine di igiene e idratazione: detergenti delicati, niente scrub e peeling, sì all'uso di creme idratanti ricche, ma non occlusive".

Inoltre: "Se noti vescicole, arrossamento persistente o dolore, meglio consultare un dermatologo: in alcuni casi, la lesione può infettarsi o trasformarsi in dermatite cronica”. E nessuno vuole che questo accada.

3 creme lenitive calmanti se soffri di sfregamento

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