Non è raro avvertire palpitazioni e una percezione cosciente del proprio battito cardiaco nelle fasi successive ad un pasto. La tachicardia post pranzo, chiamata tecnicamente sindrome gastro-cardiaca o sindrome di Roemheld (dal medico tedesco che la scopre all’inizio del Novecento) è comunque un fenomeno che, se accade ripetutamente e in maniera invasiva, può destare più di una preoccupazione.

Se vi è capitato più volte questo fenomeno, è opportuno che vi informiate in merito in modo da sapere esattamente cosa succede al vostro organismo. Che cos’è, allora, la tachicardia post pranzo? E come calmare la tachicardia da digestione? I rimedi esistono e non sono eccessivamente invasivi, ma andiamo con ordine.

Tachicardia post pranzo: da cosa dipende

Come vi abbiamo anticipato, non è così anomalo percepire un aumento del battito cardiaco dopo i pasti, poiché il processo digestivo prevede proprio l’aumento del flusso di sangue e la diminuzione della pressione arteriosa. Tuttavia, è bene fare attenzione quando il cardiopalmo allo stomaco diventa persistente e vi fa sentire particolarmente affaticati: le cause possono essere essenzialmente due, un rigonfiamento eccessivo della porzione superiore dello stomaco e una stimolazione anomala delle terminazioni del nervo vago che si trova all’interno dello stesso.

Quando la parte superiore dello stomaco si gonfia troppo può andare a premere sul diaframma, proprio sotto il cuore: ciò accade quando il pasto è abbondante e composto da cibi e bevande che contengono gas, o comunque da alimenti troppo pesanti, elaborati e speziati. Per quanto riguarda le sopracitate terminazioni del nervo vago, queste vengono stimolate nell’atto della distensione delle sue pareti. A livello del plesso cardiaco, collegato al nervo vago, le cellule pacemaker mandano stimoli elettrici al muscolo cardiaco e influiscono sul suo ritmo.

tachicardia post pranzopinterest
manusapon kasosod//Getty Images

Quali sono gli alimenti che fanno venire la tachicardia?

Fare attenzione a ciò che si ingerisce durante il pasto è fondamentale per evitare la tachicardia post pranzo. Alcolici, caffeina e cibi salati sono da evitare (o quantomeno da ridurre in maniera sensibile) se avvertite frequenti e pesanti palpitazioni dopo aver mangiato, ma non è tutto: cercate di perseguire una dieta che non sia caratterizzata da grassi saturi, da pochi carboidrati e da un basso livello di potassio.

Se non siete sicuri su quale sia la direzione da seguire in questo frangente, provate a rivolgervi a un medico o un nutrizionista.

tachicardia post pranzopinterest
Catherine McQueen//Getty Images

Tachicardia post pranzo rimedi

Come avrete intuito, uno degli elementi per controllare la tachicardia post pranzo è sicuramente fare attenzione alla propria dieta, che dev’essere il più equilibrata e rigorosa possibile. A volte questo, però, può non bastare: potreste allora provare ad agire sul rilassamento e sulla gestione dell’ansia e dello stress attraverso attività come passeggiate quotidiane o discipline più orientate a questo scopo come lo yoga, il Tai Chi e il pilates.

Un’altra soluzione, da considerare solo per casi reiterati, è quella di assumere un leggero farmaco beta-bloccante che rallenti il battito cardiaco. Attenzione, però: questa strada, generalmente riservata a chi soffre d’ansia, va percorsa solo previo consulto con un medico o uno specialista e tramite l’apposita prescrizione.