Se avete mai sentito parlare dello sperone calcagno, avete probabilmente presente quanto possa essere fastidioso questo fenomeno che riguarda la zona del tallone: con un’immagine piuttosto efficace, ossia quella dello sperone, si va ad indicare questa particolare esostosi.

Il termine indica una formazione di tessuto osseo (fortunatamente benigna) correlata alla cronicizzazione di altre patologie di cui vi parleremo nel dettaglio più avanti. Perché vengono gli speroni? Come si cura lo sperone del tallone? E quanto tempo ci vuole per guarire da una spina calcaneare? Approfondiamo nel dettaglio questi punti fondamentali e molto altro.

Sperone calcagno: che cos’è

Lo sperone calcaneare è una patologia che riguarda il tallone ed è caratterizzata essenzialmente da un’escrescenza di tessuto osseo che si forma a ridosso di quella zona e presenta una forma a becco, artiglio o a cresta.

In sostanza, è una reazione del corpo a una situazione di irritazione reiterata e cronica dove uno stato infiammatorio che si protrae nel tempo, unito al deposito di materiale calcifico, funge da risposta del nostro organismo: questo cerca di ripararsi spontaneamente e crea quindi una più ampia superficie di contatto tra i corpi usurati.

Le cause dello sperone calcaneare

In sostanza, la causa principale dello sperone calcagno risiede nei continui microtraumi e nelle piccole lesioni che hanno come soggetto la fascia plantare o il tendine d’Achille, ma anche i ripetuti movimenti scorretti giocano un ruolo fondamentale nell’insorgenza di questo fenomeno. Le sollecitazioni continue e reiterate spingono l’organismo a riparare le lesioni in maniera autonoma con la formazione di apposito tessuto osseo: questo processo prende il nome di entesopatia del Tendine d’Achille e lo sperone calcaneare ne è la principale conseguenza.

Ma anche la cronicizzazione di fenomeni come la tendinopatia inserzionale porta alla formazione di questa protuberanza ossea, così come distorsioni, stiramenti, artrosi del piede e fascite. Tra i fattori di rischio invece segnaliamo specifiche caratteristiche anatomiche, malattie sistemiche infiammatorie, vizi posturali, l’essere sovrappeso e il prolungato utilizzo di calzature non adatte.

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I sintomi dello sperone calcagno

Una cosa interessante da sottolineare è che lo sperone calcagno può essere asintomatico e il paziente può faticare ad accorgersene: spesso, però, questo fenomeno comporta un dolore piuttosto acuto localizzato nella zona del tallone che diventa insopportabile quando si pone un carico su di esso e diminuisce con il riposo.

Ciò conduce a una riduzione della mobilità che rende complicati anche i gesti più tradizionali come infilarsi un paio di scarpe: a volte si può incorrere in gonfiore, calore al tatto e arrossamento. È importante intervenire subito quando si avvertono questi sintomi poiché uno sperone calcaneare non curato può condurre alla lombalgia o a dolori al ginocchio.

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Come curare lo sperone calcaneare

Lo sperone calcagno può prevedere diversi approcci e trattamenti: è fondamentale consultare quanto prima un medico o uno specialista in modo da circoscrivere in tempi brevi il problema e intervenire nella maniera corretta. Tra le soluzioni principali per ridurre i vari sintomi e il dolore correlato c’è l’utilizzo di tutor e di ortesi per una corretta esecuzione del passo e per il bilanciamento del peso, oltre ad esercizi di stretching specifici per i muscoli del polpaccio.

Nei casi più gravi, però, tutto questo può non bastare: a volte diventa necessario sottoporsi a tecarterapie, ultrasuoni e laser, infiltrazioni locali ed eventualmente ad appositi farmaci antinfiammatori, che possono essere topici (dunque unguenti, creme e quant’altro) o intra-articolari, ossia le infiltrazioni di cortisone.

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