È ormai diventata una moda, ma anche una pericolosa abitudine. Si corre, si arriva a casa o negli spogliatoi e ci si sfila le scarpe senza slacciarle. All’allenamento successivo non si fa che rinfilarle belle allacciate, senza fare la fatica di regolare la stringatura e rifare il nodo. Pigrizia, mancanza di tempo, superficialità? In ogni caso è bene non farlo e vi spiego il perché.
Stringatura scarpe, un’abitudine pericolosa
Le scarpe rappresentano l’attrezzo principale per un runner e anche l’oggetto dei suoi desideri. Una legge non scritta del mondo della corsa dice che puoi vestirti come credi ma la scarpa non la devi sbagliare. E questo indipendentemente dal tuo livello, che tu sia un atleta élite o il più lento degli amatori. Molti di noi hanno addirittura decine di paia di scarpe da running, è un po’ come la bicicletta per i ciclisti. Negli ultimi anni alcune mode dei ragazzi hanno contagiato anche gli adulti. Tantissimi non usano più allacciarsi e slacciarsi le scarpe quando le mettono e quando le tolgono. Non è una questione del tempo che si perde per farlo, si ha la percezione che comportarsi così sia “cool”, giovane. Le stringhe sono una cosa vecchia, non servono.
Anche la moda ha contribuito a far percepire le stringhe come “obsolete”. Ha inserito la cerniera a fianco della stringatura in sneakers e stivaletti, cosicché si usa solo la cerniera per infilarli/sfilarli. Ma ha anche lanciato le scarpe con i lacci fissi elastici e le calzature da tempo libero con la tomaia in tessuto che non necessitano di alcuna allacciatura. Una mano l’ha data anche la diffusione di stringhe di cattiva qualità, che non vogliono proprio stare allacciate. Risultato: il diffondersi di due pericolosi comportamenti tra ragazzi e non solo.
Nascondere le stringhe allacciate sotto la linguetta delle scarpe
In questo modo il nodo si viene a trovare a diretto contatto col piede, sopra i tendini dei muscoli estensori delle dita, e può causare “fastidio” nel camminare ma anche vere e proprie tenosinoviti, ossia l’infiammazione della guaina che avvolge il tendine. In particolare, chi ha il piede cavo corre un rischio maggiore di problemi dovuti allo “sfregamento” del nodo sulla volta superiore del piede.
Non slacciare mai le stringhe
In questo modo l’allacciatura non viene regolata di volta in volta e si viene a creare una situazione d’instabilità del piede all’interno della scarpa. Ho visto “incoscienti” girare così anche durante il trattamento di una distorsione di caviglia, dopo interventi chirurgici al ginocchio o alla caviglia, o ancora con una tendinopatia dell’achilleo!
Stringatura scarpe, cosa rischia il runner
Come detto, il diffondersi di certe cattive abitudini non ha risparmiato i runner, neppure quelli over 40. In studio mi capita di continuo di vedere podisti togliersi le scarpe senza slacciarle e la cosa sconvolgente è che lo fanno anche con quelle da corsa, sia quando si allenano sia quando gareggiano. La regolazione dell’allacciatura è invece fondamentale nel running. Se è troppo stretta può causare problemi ai tendini degli estensori delle dita, ai tendini del tibiale anteriore e al nervo peroneale superficiale. Al contrario, se è troppo larga porta inevitabilmente a un’instabilità nell’appoggio che può tradursi in distorsioni di caviglia, in un peggioramento della pronazione, in vesciche e in una tecnica di corsa inefficace. I triatleti usano gli elastici, è vero, ma solo in gara, per velocizzare la transizione. Un rischio può essere rappresentato anche da alcuni modelli di scarpe da running di ultima generazione che hanno la linguetta che è un tutt’uno con la tomaia: in questo caso il runner che ha un piede cavo, se sbaglia la misura o l’allacciatura, avrà problemi al dorso del piede.
Le scarpe sono l’attrezzo tecnico più importante nel running. Non possiamo trattarle alla stregua delle sneakers che usiamo per andare a spasso. Allo stesso modo non possiamo discutere di modelli con piastra in fibra di carbonio, neutri e stabili, e non prestare attenzione alle cose più semplici e importanti, come appunto allacciarsi correttamente le scarpe! Bastano un paio di minuti, i vostri piedi e la vostra corsa vi ringrazieranno.
Il Dott. Sergio Migliorini è specialista in Medicina dello sport, fisica e riabilitazione. Presidente della Commissione medica World Triathlon.