Abitando fuori Chicago, Michelle Mitchell pensava fosse normale sentirsi stanca e di cattivo umore durante l’inverno. Ma dopo essersi trasferita in Alaska finito il College, i suoi sintomi hanno iniziato a peggiorare. "In coincidenza della brutta stagione mi sono sentita sempre più giù - spiega Michelle -. La mattina avevo difficoltà ad alzarmi, provavo sonnolenza tutto il giorno, venivo presa da attacchi di fame e di vera e propria depressione". Nei week-end autunnali e invernali la Mitchell, una runner da 110 chilometri alla settimana, dormiva fino alle 11.00, quando ormai la mattina era ormai finita. Dovette ammettere di soffrire dei classici sintomi della depressione invernale (SAD), un disturbo emotivo che colpisce stagionalmente le persone che vivono in località caratterizzate da persistenti situazioni di tempo cattivo.
Sentirsi giù nel corso dei mesi più freddi non vuol dire, comunque, essere necessariamente affetti da un simile disturbo, anche se secondo Paul Desan, direttore della Winter Depression Research Clinic a Yale, in questa stagione può capitare che si possa essere colpiti da qualcosa di simile alla malinconia. "Con l’accorciarsi delle giornate - sottolinea Desan - il 90% delle persone presenta effettivamente una maggiore irritabilità e un discreto calo energetico".
La depressione invernale
Coloro che come Michelle accusano la “tristezza invernale” sperimentano un po’ di depressione, malinconia e stanchezza soprattutto a partire dai mesi di settembre e ottobre, fino a marzo e aprile. Hanno difficoltà a concentrarsi, si chiudono in se stessi e diventano irritabili. Chi soffre di SAD è inoltre soggetto ad aumentare di peso poiché il livello di serotonina, la sostanza chimica che regola l’umore, cala in questo periodo dell’anno e si tende a eccedere con i carboidrati che ne alimentano la produzione. Persino ad alzarsi dal letto può diventare una sfida.
"Anche molti runner evoluti, dunque gente motivata, fanno fatica a tirarsi su la mattina e ad andare a correre regolarmente", spiega David Avery, professore di psichiatria e scienze comportamentali alla School of Medicine dell’Università di Washington. La causa? La mancanza di luce solare. Le giornate più corte e le notti più lunghe dell’autunno e dell’inverno, infatti, finiscono per stravolgere i ritmi circadiani, cioè i nostri cicli interni di sonno e veglia. "Il sistema del ritmo circadiano è sensibile all’ora in cui il sole si alza e cala, e tende a sincronizzarsi – precisa il dottor Desan -. Secondo alcune teorie sarebbe un trucco di madre natura per spingerci al letargo".
Allenati al mattino presto
Fortunatamente per combattere la SAD le soluzioni sono a portata di mano: correre, ad esempio, aiuta. Il dottor Avery sostiene che l’allenamento mattutino ha un effetto riequilibrante per il ritmo circadiano, anche se molti esperti sono scettici sul fatto che il solo esercizio fisico possa curare la depressione invernale. Per un vero e proprio miglioramento dell’umore la luce sembra essere infatti la vera soluzione.
Secondo Al Lewy, psichiatra, direttore del Laboratorio dei disturbi del sonno e dell’umore all’Oregon Health Science University, "correre da 15 a 30 minuti all’aperto, col sole, può dare un forte impulso al tuo orologio circadiano". Dato che il fattore più efficace per stabilizzare l’umore è assumere, come prima cosa al mattino, una dose di luce, correre poco dopo l’alba è l’ideale. Uscendo prima che si alzi il sole, infatti, si ottengono dei benefici solo parziali (un adeguamento dell’orologio corporeo ma non una grande esposizione solare) e lo stesso se si corre all’ora di pranzo (grande esposizione solare, ma non un’alterazione dell’orologio). Resta inteso, comunque, che correre prima dell’alba o a mezzogiorno rimangono due alternative migliori del letargo.
"Le persone devono continuare a uscire a correre - spiega il dottor Avery -. Alzarsi tardi o non esporsi alla luce del sole può causare uno spostamento in avanti del ritmo vitale e farti sentire come se avessi il jet lag. È un ciclo che tende a autoperpetuarsi".
I runner che vogliono continuare a mantenere intatta la loro motivazione durante l’inverno possono trovare un aiuto nella terapia della luce artificiale. "Può consentirti, infatti, di rispettare il programma di allenamento", conferma il dottor Desan. Grazie alle lampade a luce solare è possibile simulare una corsa al sole. La prescrizione standard per chi soffre di SAD è di sedervisi di fronte per 30 minuti ogni mattina. "Puoi fare colazione, controllare le e-mail o anche correre sul tapis roulant mentre usi la lampada", suggerisce il dottor Lewy. Alcune aziende producono dei modelli disegnati per essere utilizzati con le attrezzature da palestra.
In Alaska, Michelle ha notato che questa terapia, oltre alla corsa all’aperto, ha provocato un innalzarsi dei suoi livelli di energia e umore. "Restare attiva mi aiuta a sentirmi bene in tutti i periodi dell’anno - spiega -. Ma durante l’inverno se non potessi correre mi aggirerei per le strade come un orso".