Alcuni runner non riuscirebbero più a correre senza le super scarpe, altri le odiano, oppure le ignorano, perché ritenute inutili e troppo costose. Il fatto è che per tutti, le "super scarpe", ossia le scarpe con piastra in fibra di carbonio, hanno rivoluzionato la corsa su strada, promettendo performance strabilianti grazie a schiume ultra reattive e piastre rigide.
Ma quanto c’è di vero e quanto di suggestione? Un recente studio ha messo alla prova non solo la scarpa, ma anche la nostra mente.
Uno studio rivela che l'occhio fa la sua parte anche sulle scarpe da corsa
Per capirlo, un team di ricercatori ha coinvolto 24 runner amatoriali in un esperimento tanto semplice quanto geniale. A ciascuno sono state consegnate due paia identiche di Nike Vaporfly Next% 2. L’unica differenza? Una delle due era stata oscurata con una vernice spray nera e presentata come una copia economica di bassa qualità. Il secondo paio di scarpe, invece, veniva descritto come la versione ufficiale indossata dagli atleti top nelle grandi maratone mondiali.
Ogni runner ha corso quattro prove su tapis roulant, mantenendo lo stesso ritmo (10 km/h per 6 minuti), alternando i due modelli. Nel frattempo, i ricercatori monitoravano parametri come consumo di ossigeno, economia di corsa e biomeccanica. Il risultato? Nessuna differenza fisiologica tra le due scarpe. Stesso dispendio energetico, stessa meccanica. Eppure, un dettaglio ha colpito: l’87,5% dei partecipanti ha dichiarato di preferire la “super scarpa”. L’hanno trovata più comoda, più piacevole da usare, e hanno detto di sentirsi più sicuri nelle prestazioni. Anche se, nella realtà, le scarpe erano perfettamente identiche.
La mente conta. Eccome. Credere di avere ai piedi una scarpa veloce può influenzare in modo potente la nostra percezione e la fiducia in gara.