Quando abbiamo ricevuto la nuova FloatZig 1, la prima cosa che abbiamo fatto è stata googlare la parola Reebok per trovare tutte le novità su questo marchio che sta tornando prepotentemnte sulla scena dopo anni in cui il running non era stato il suo focus. Tra le domande correlate, il motore di ricerca proponeva anche questa: “Reebok è un buon brand di running”. Questo mi è servito a capire che in questo momento una parte del mondo sportivo ignora la storia e i fasti di questo brand che nel cuore di tanti runner rappresenta uno dei marchi più iconici anche nella corsa.

Ebbene sì, Reebok è un brand della corsa, e sebbene in questo momento storico rappresenti una sorta di outsider, con la sua nuova creatura sembra proprio promettere un rientro scoppiettante in questo mondo, anche se (almeno per ora) non prettamente improntato alla performance.

Per cominciare una nuova fase, Reebok ha fatto una scelta coraggiosa: ha realizzato una scarpa moderna e per molti versi innovativa, ispirandosi a una tecnologia e a un prodotto del passato. Sembra quasi abbia voluto ricucire due epoche e due mondi con un prodotto che fin dai primi momenti abbiamo definito un vero “Ritorno al futuro”.

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Reebok FloatZig1

Reebok FloatZig 1, pensata per le corse di tutti i giorni

Viste le premesse, prima di entrare nel test di questa scarpa, vale la pena definire che cos’è Reebok FloatZig 1, sia dal punto di vista della categoria di runner cui si rivolge, sia pensando alle tecnologie che sono state incorporate nella nuova calzatura

Si tratta di una scarpa pensata per gli everyday runners, ossia per le persone che amano correre in modo libero e che si allenano anche quotidianamente senza la pretesa di migliorare il PB ad ogni uscita. Un modello versatile e divertente, persino stilisticamente interessante, che incorpora però un profilo tecnico elevato.

Reebok FloatZig 1, le scelte tecnologiche

Il cuore della scarpa è rappresentato da un’intersuola in schiuma Floatride Energy Foam, a base di TPE (elastomero termoplastico), già vista in diversi modelli del passato di Reebok, che ha la caratteristica di essere morbida, ammortizzante e anche piuttosto reattiva. I designer del marchio hanno usato questo materiale per realizzare una intersuola piuttosto particolare perché ha una forma a zig zag che crea un’onda di energia e che aiuta ad attutire l’impatto al terreno ad ogni passo. La tecnologia viene ben spiegata in questo nostro articolo. Tuttavia, ciò che appare è intersuola con pieni e vuoti che rendono la scarpa unica e che aiutano a ridurre il peso complessivo: parliamo di 277 grammi (taglia 9) per il modello maschile e 249 grammi (taglia 8) per il modello femminile.

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Reebok FloatZig1

Reebok FloatZig 1, il test

Abbiamo messo alla prova la nuova FloatZig1 in diverse sessioni di corsa su asfalto e su terreni sterrati facili (parchi urbani) con l’obiettivo di saggiarne meglio le qualità e i difetti.

L’impressione che si ha indossando la scarpa è quella di una grande morbidezza dell’intersuola, unita a una tomaia molto accogliente e forse anche eccessivamente capace di assecondare le forme del piede.

Nel momento in cui si comincia a correre la morbidezza non si trasforma in una ammortizzazione cuscinosa, nello stile delle scarpe Maxi per intenderci. La sensazione di corsa è più solida e l’ammortizzazione è giusta anche per i runner di peso medio alto. La forma dell’intersuola nel tallone, molto ampia e avvolgente, rende la fase di primo appoggio molto stabile e sicura. La rullata fino alla fase di spinta è molto facile e veloce. Quest’ultima sensazione probabilmente è dovuta proprio alla tecnologia ZigTech che favorisce la flessibilità della scarpa e che aiuta a trasmettere l’energia per migliorare la spinta in avanti. Va detto che la scarpa induce naturalmente ad appoggiare sul mesopiede, grazie a un drop ridotto di soli 6 mm e a una forma rocker che favorisce una rullata più fluida e veloce.

La parte superiore di questa scarpa è molto morbida e comoda, e promette di essere anche traspirante per i mesi estivi, tuttavia il tessuto nelle fiancate non ha particolari punti di rinforzo, dunque è decisamente adatta ai runner neutri, ma si adatta un po’ meno ai pronatori. Del resto questo modello è pensato per i runner neutri, perché per quelli più instabili, e per i runner pesanti, è stata creata la FloatZig Symmetros che ha un’intesuola a doppia densità e una tomaia più strutturata. Va notato che la parte anteriore della tomaia rimane ampia e comoda anche per chi ha i piedi più larghi, e questo non è un dettaglio da poco.

La suola, ben gommata si comporta bene sia sull’asfalto, anche bagnato, che sullo sterrato. Soprattutto, è così spessa che promette una buona resistenza all’usura.

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Reebok FloatZig1

Reebok FloatZig 1, il nostro giudizio.

FloatZig 1 rappresenta una valida scelta per le corse di tutti i giorni dei runner neutri che cerano un prodotto molto confortevole e versatile. L’intersuola mediamente morbida e dalla buona ammortizzazione, la rendono adatta anche ai runner evoluti che per i giorni di recupero cercano un modello divertente e sbarazzino. La sensazione di corsa è soddisfacente anche quando si spinge un pochino di più, ma la morbidezza dell’intersuola non la rende ideale per le prove più veloci.

La scarpa è adatta a runner neutri, che quindi non hanno eccesso di pronaizone, perché l'intersuola "destrutturata" tende ad accentuarla leggermente. Lo stesso può dirsi dei runner più pesanti, oltre i 90 chili, che potrebbero essere portati ad appoggiare maggiormente sulla parte interna della scarpa.