Tutti le vogliono, ma le super scarpe sono per tutti? In questi anni si è parlato molto dell’incremento delle prestazioni ottenuto grazie all’utilizzo delle scarpe da running con piastra in fibra di carbonio, ma poco si è discusso sui possibili infortuni causati dall’utilizzo di queste calzature.

Da quando Eliud Kipchoge le ha usate nel suo tentativo di scendere sotto le 2 ore in maratona, le scarpe con la piastra sono diventate oggetto di desiderio e dal 2020 hanno consentito il miglioramento a raffica dei record del mondo sulle distanze del mezzofondo e del fondo. Non a caso World Athletics, la federazione internazionale di atletica leggera, ne ha regolamentato l’utilizzo consentendo per le corse su strada esclusivamente modelli con una sola piastra e con un’altezza massima di 40 millimetri per l’intersuola.

Scarpe con piastra in fibra di carbonio: (tanti) vantaggi evidenti

Gli studi evidenziano che le super scarpe consentono un miglioramento dell’economia di corsa, con una riduzione del consumo di ossigeno stimata del 3%, della percezione della fatica del 5% e della frequenza cardiaca del 2% (valori medi).

I modelli con piastra in fibra di carbonio inducono una diminuzione della cadenza e un allungamento del passo, un aumento del tempo di sospensione e un incremento del picco della forza di reazione verticale. L’abbinamento piastra-intersuola porta inoltre a un incremento del ritorno di energia. Il loro uso, tuttavia, crea importanti sollecitazioni biomeccaniche al piede e agli arti inferiori, anche se sembra ridurre lo stress per la tibia e quindi il rischio d’incorrere nella sindrome mediale della tibia (periostite). Ma non solo, quando si corre con le super scarpe i movimenti della caviglia e la sua flessione dorsale in appoggio sono ridotti, così come la dorsiflessione delle articolazioni metatarso-falangee del piede al momento dello stacco.

Scarpe con piastra in fibra di carbonio: rischi nascosti

Proprio questo cambio nella biomeccanica della corsa per il piede e la caviglia può aumentare il rischio di infortunio, un po’ come avviene per le scarpe minimaliste. Già dopo 10 settimane che si utilizzano queste ultime, la risonanza magnetica evidenzia reazioni da stress, con edema dei metatarsi, in particolare nei runner abituati a correre con calzature standard. È noto che la reazione da stress può progredire verso la frattura.

Lo scafoide è un osso del piede che già normalmente è sottoposto al rischio di reazione da stress per diverse cause, che vanno da una ridotta dorsiflessione della caviglia e della articolazione sottoastragalica, ad un alto grado di pronazione del retropiede o alla presenza di un piede cavo o piatto. Le scarpe con l’inserto in carbonio possono accentuare questi fattori di rischio, così come fanno le scarpe minimaliste.

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Nathan Gallagher

Scarpe con piastra in fibra di carbonio: a cosa fare attenzione

Uno studio dal titolo “Bone stress injuries in runners using carbon fiber plate footwear”, realizzato in cooperazione fra le Università di Harvard e di Amburgo a fine 2023, ha posto l’attenzione su una serie di fratture da stress dello scafoide tarsale di 5 runner dediti alle corse su strada e al triathlon.

In tutti i casi l’infortunio si era manifestato con un dolore acuto al piede durante o subito dopo una corsa effettuata utilizzando scarpe con piastra in fibra di carbonio. E, come spesso avviene, per tutti c’era stato un ritardo nella diagnosi anche di mesi, dovuto alla scarsa esperienza nei confronti di questo tipo infortunio. I runner che avvertono un dolore acuto sul dorso del piede o sulla parte anteriore della caviglia dovrebbero sempre considerare la possibilità di avere una frattura da stress, così come i medici che li visitano.

Scarpe con piastra in fibra di carbonio: avvertenze per l'uso

Per prevenire questo genere di infortuni, i runner dovrebbero utilizzare le scarpe con la piastra con gradualità, in modo da adattare progressivamente gli arti inferiori alle nuove richieste biomeccaniche. È anche importante inserire regolarmente nella propria routine di allenamento lavori di rinforzo eccentrico del muscolo tricipite della sura, per tollerare le alte richieste di forza generate da queste calzature.

Inoltre, l’utilizzo delle scarpe con la piastra deve essere limitato ai runner con un’adeguata biomeccanica di corsa e che girano abbondantemente sotto i 4 minuti al km nelle corse su strada. Usarle o meno anche in allenamento è un tema controverso, ma personalmente ritengo sia meglio utilizzarle solo in gara e per i lavori intervallati. Indipendentemente dal livello dell’atleta, sono comunque da evitare per le corse su terreni sconnessi e va anche ricordato che in salita non riducono il costo metabolico della corsa.

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Hannah Peters//Getty Images

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