Il lunghissimo è senza dubbio l'allenamento più importante nell'ambito della preparazione della maratona e come tale rappresenta quindi una sorta di test durante il quale provare ad esempio colazione o pranzo pre gara, ed integrazione oltre che all'abbigliamento.
Chiaramente in questo contesto diventa di fondamentale importanza anche la prova delle scarpe da usare durante la gara.
Quale scarpa usare nel lunghissimo: "amatori veri" vs "amatori evoluti"
In genere si pensa che il lunghissimo debba essere corso con una scarpa “pesante” e molto ammortizzata, mentre nella maratona potranno essere usate scarpe più leggere. Ritengo necessario a questo punto fare una suddivisione fra “amatori veri”, coloro che corrono la maratona dai 4'15”- 4'20” / km fino a 6'00” (e oltre) fino agli “amatori evoluti” che invece riescono a correre ad un ritmo inferiore a 4'15”/ km. Gli amatori veri dovranno approfittare dei lunghissimi per provare le stesse scarpe che poi useranno in gara. La scarpa dovrà essere scelta in relazione alle caratteristiche individuali in relazione soprattutto al livello di ammortizzazione ed all'aiuto in fase di spinta. Oggi esistono in commercio calzature che, in qualche modo, favoriscono la performance pur garantendo protezione in fase di appoggio.
Runner leggeri con una buona tecnica di corsa, una buona esperienza podistica in grado a correre la maratona a meno di 5'00”/ km potranno correre anche con scarpe di livello intermedio. La scarpa da gara non va usata solamente il giorno della gara, ma anche durante gli ultimi due o tre lunghissimi. È improbabile riuscire a fare tutta la preparazione per una maratona con le stesse scarpe.
Quale scarpa usare nel lunghissimo: quando usare (e non usare) modelli con piastra
I primi lunghissimi potranno essere fatte quindi con scarpe più pesanti, molto ammortizzate, ma gli ultimi due-tre dovranno essere corsi con la stessa scarpe con la quale si pensa di correre la gara. Sono comunque dell'avviso che i runner più lenti che debbano usare le stessa scarpe per tutti i tipi di allenamento previsti. Per evitare un eccessiva usura potranno avere a disposizione due paia di scarpe dello stesso tipo in modo da poterle alternare durante le ultime 8-12 settimane di preparazione alla maratona. Chi corre ad oltre 5 '00” / meglio sia per correre i lunghissimi che la maratona è meglio se userà scarpe con buona ammortizzazione. Sconsiglio nel modo più assoluto a questa categoria di runner le scarpe con piastra di carbonio.
I runner in grado di correre la maratona sotto i 4'15” / km dopo averle provate ed aver aumentato in modo graduale il numero di km percorsi potranno usare anche le scarpe con piastra. Premetto che questo tipo di calzature per essere usato con successo richiede una adeguata preparazione muscolare che permetta di assorbire l'impatto con il terreno in fase di appoggio perché è molto più duro rispetto a quando vengono usate scarpe “normali”. La spinta in avanti generata dalle scarpe con piastra di carbonio è piuttosto forte. Molto importante si rivela il lavoro dei muscoli dell'arco plantare. Il 30% dell’energia elastica è accumulata nelle strutture elastiche dell’arco plantare (Ker ed Al citati in P.E. Di Prampero, 2015). Ecco perché per ottimizzare i benefici delle scarpe con piastra di carbonio riducendo la possibilità di avere infortuni questi muscoli devono essere ben allenati.
Questa categoria di atleti rispettando le premesse sopra esposte potrà usare le scarpe con la piastra di carbonio durante la maratona, ma dovrà averci fatto uno o al massimo due lunghissimi per non arrivare al giorno della gara con calzature troppo usurate. Gli altri lunghissimi potranno essere corsi con scarpe intermedie, mentre non ritengo necessario usare scarpe molto ammortizzate. Chiaramente chi non se la sente di usare le scarpe con la piastra di carbonio potrà fare sia la gara che i lunghissimi con scarpe intermedie. Buon divertimento!