Nel mondo del running, poche scarpe possono vantare una storia e un'eredità così lunga e di successo come quella di Nike Pegasus. Definita spesso come la scarpa da running più venduta della storia per la sua incredibile versatilità e affidabilità, Pegasus ha saputo attraversare decenni evolvendosi senza mai tradire la sua essenza. Quante calzature nel mondo della corsa possono dire di aver superato i 40 anni di storia? Nessuna! E poi, per chi fosse ancora scettico, va detto che Pegasus risulta anche nel 2024 la scarpa più usata dai circa 135 milioni di utenti di Strava.

Lo scorso anno, quando Nike Pagasus 41 ha compiuto un nuovo passo evolutivo, Nike aveva mostrato – un po’ distrattamente - una novità assoluta che solamente ora, quasi 10 mesi di distanza da quella presentazione, diventerà reale. Si chiama Nike Pegasus Premium è non rappresenta solamente un rinnovamento stilistico del modello, ma anche l’apice tecnologico di una storia di evoluzione, un perfetto connubio tra tecnologia all’avanguardia e omaggio a una tradizione iniziata oltre 40 anni fa.

a black and red circular objectpinterest
Nike Pegasus Premium

Nike Pegasus Premium, una scarpa da corsa da collezionare

Stile pulito, design moderno, decisamente una scarpa da copertina, se non da collezione, visti i tanti dettagli che i designer hanno voluto incorporare in questo modello. Caratteristiche che la rendono unica e fedele alla sua legacy: se è vero che Pegasus lega parte del suo successo in modo pressoché indelebile alla presenza del cuscinetto Air Zoom nell’intersuola, allora una scarpa con una unità Air Zoom su tutta la lunghezza rappresenta sicuramente la celebrazione del DNA di questo prodotto.

La tecnologia Air Zoom è visibile e scolpita (non è stata nascosta nella schiuma dell’intersuola come accade per il modello più tradizionale), seguendo la naturale conformazione del piede. Una scelta stilistica forte se si pensa che il cuscinetto Air Zoom si estende ed è visibile lungo tutti i profili della scarpa. Ma a differenza di tanti modelli di sneakers alla moda nei quali il “visible Air” è una presenza prettamente estetica, in questa scarpa il cuscinetto ha una funzione ben precisa: assicurare maggiore reattività e ammortizzazione ad ogni passo. Un po’ come si fa con le sottili piastre in fibra di carbonio delle super scarpe da gara, l’Air Zoom di questa Pegasus è stato modellato con una forma sinuosa che replica la forma del piede e che è stato studiato per assecondare il movimento del piede ad ogni passo. Tutto questo, prima d’oggi sarebbe stato semplicemente impossibile. Soltanto grazie alle nuove tecniche di produzione è possibile creare e modellare un cuscino d’aria con l’esatta forma del piede e inserirlo tra due strati di schiume che possono lavorare in sincrono con l’Air Zoom.

A fare la differenza è l’intera intersuola: i tecnici Nike hanno scelto la combinazione delle due schiume più avanzate di Nike per garantire un bilanciamento tra leggerezza, ammortizzazione e ritorno di energia. Lo spessore dell’intersuola è importante (anche se Nike dichiara 34 mm nel posteriore e 24 nell’anteriore per un drop di 10 mm). Il ReactX Foam (presente a contatto con la suola) aumenta la stabilità della zona posteriore e migliora la durata della scarpa, mentre la schiuma ZoomX (la stessa usata per le calzature più performanti come Vaporfly e Alphafly) è stata collocata a contatto con il piede e offre una spinta più dinamica e reattiva. Quest’ultima è presente in modo più evidente sull’anteriore per lavorare all’unisono con l’AirZoom e offrire una fase di spinta più reattiva e fluida. Insomma, l’intersuola è un vero e proprio sandwich.

nike pegasus premiumpinterest
Nike Pegasus Premium

Air Zoom, una delle tecnologie più rivoluzionare di Nike

L'Air Zoom utilizza sacche d'aria pressurizzate estremamente sottili e flessibili, integrate nella suola della scarpa. Quando il piede atterra, l'aria viene compressa, assorbendo l'impatto e fornendo un'ammortizzazione efficace. Subito dopo l'aria si espande, restituendo l'energia e creando una sensazione di propulsione. Nike ha lungamente sperimentato l’utilizzo di bolle di gas per migliorare l’ammortizzazione delle sue calzature.

La stessa Pegasus originale del 1983 nasce con un cuscinetto Air nella sola zona tallonare per massimizzare l’ammortizzazione in un mercato delle scarpe da running che sino ad allora aveva sempre trascurato questo aspetto. Air non era altro che una camera d’aria ben gonfia di gas capace di assorbire gli urti ad ogni passo. Risale ai primi anni 2000 l’introduzione della tecnologia Air Zoom, più sottile, più reattiva e sensibile al terreno. È costituita da una sacca d'aria compressa con fibre interne come quelle di un pettine, che le conferiscono una maggiore durata e reattività.

Nike Pegasus Premium, la tomaia è un esercizio di design

La tomaia di questa Pegasus è davvero premium, non fosse altro per la grande presenza di dettagli che la rendono ricercatissima. Innanzitutto il colore, è stato scelto un bianco che si sposa perfettamente con il color rancio dell’Air Zoom e dei dettagli estetici. Lo swoosh in colore grigio appare discreto, ed è stato replicato sul tallone posteriore con un inserto in colore argento. Mentre sulla fiancata interna è stata riprodotta la scritta AIR. Sul profilo degli occhiello compaiono i numeri delle coordinate GPS del negozio Blue Ribbon Sport di Santa Monica (California) (3107 Pico Blvd, Santa Monica, CA 90405, Stati Uniti). Il negozio, riaperto qualche anno fa e tutt'ora in funzione, era stato creato originariamente nel 1967 quando il marchio Nike ancora non esisteva e i fondatori del brand lavoravano ancora con il marchio Blue Ribbon Sports.

nike pegasus shoe showcasing the top view with laces and logopinterest
Nike Pegasus Premium

La parte centrale della tomaia è in mesh jaquard, un tessuto tecnico che abbraccia il piede come una seconda pelle, la rete circolare offre una ventilazione e una traspirabilità davvero elevati. Sulle fiancate è stato scelto un mesh monostrato simile a quello usato per i modelli da gara, più leggero e altrettanto traspirante. Anche la linguetta è super traforata pur essendo morbida e ben imbottita. Nike ha sostituito il vecchio sistema Flywire, usato per contenere il piede lateralmente e rendere la scarpa più stabile, con due fasce (anch’esse traforate) che partono dall’intersuola e avvolgono il piede sino agli occhielli. Praticamente il piede è avvolto e protetto come in una culla. L’intera tomaia è solcata lateralmente da una fascia termosaldata che ha una doppia funzione, rinforzare la tomaia e favorire la visibilità nelle corse notturne.

La suola è in gomma con un richiamo al design Waffle, una tassellatura che era stata creata dallo stesso fondatore Bill Bowerman inserendo la suola di una scarpa in un fornetto per waffle. Questa era stata la prima innovazione del marchio Nike.

Nike Pegasus Premium, prime impressioni di corsa

Alla prima calzata le Nike Pegasus Premium sono subito morbide e a tratti un po’ cuscinose, decisamente confortevoli da tutti i punti di vista. I primi passi di corsa possono apparire un pochino goffi per via delle numerose tecnologie che compongono l’intersuola e che indubbiamente conferiscono una riposta della scarpa diversa rispetto ad ogni altra. Tuttavia è sufficiente percorrere un paio di chilometri per entrare in sintonia con questo modello. In alcuni frangenti, l’impressione è quella di avere ai piedi una scarpa reattiva e brillante come l’Alphafly, anche se in questo modello la reattività è più rimbalzosa, rispetto a quella secca e decisa che offre una scarpa con la piastra. Tra i pregi c’è sicuramente il comfort che la rende una compagna affidabile per correre molti chilometri. Tuttavia la sua forma essenziale e un po’ strettina (l’area del mesopiede e sottile e affusolata come era per le calzature dei primi anni 2000), la rende meno stabile rispetto alla Pegasus originale.

Altro difetto, se di difetto si può parlare, è il peso. Parliamo di una calzatura che sfiora i 320 grammi in taglia 10US), che rispetto ai pesi delle calzature odierne è davvero ragguardevole. Ciò la colloca nel novero delle calzature che pur essendo decisamente tecniche ed avanzate, assumono un ruolo ponte tra il mercato del running più tecnico e quello dello sport style, dove anche l'occhio vuole la sua parte. Del resto, Nike ha collocato questo prodotto all'interno di una collezione che conta ben quattro modelli Pegasus. Accanto alla tradizionale Peg 41, ci sono la nuova Pegasus Plus (che sostituisce la Turbo), la Peg Trail per la corsa off-road, e naturalmente al Pegasus Premium.

closeup view of a nike shoe showing branding and treadpinterest
Nike Pegasus Premium

Nike Pegasus un nome mitologico per una scarpa leggendaria

Lanciata per la prima volta nel 1983, Nike Pegasus prese il suo nome dall’iconico cavallo alato della mitologia greca. La scelta non fu casuale: Pegasus doveva essere sinonimo di leggerezza, velocità e libertà, concetti fondamentali soprattutto in un mercato dominato da scarpe da corsa che fino ad allora erano per lo più rigide e pesanti. Da allora, la Pegasus ha saputo reinventarsi più e più volte, conoscendo momenti di grande successo ed altri di grande delusione. Nel 1983, la prima edizione era stata addirittura travolgente, portando sul mercato il primo modello di scarpe da running capaci di unire una grande ammortizzazione (cosa non scontata a quell’epoca) e accessibilità economica, grazie all’introduzione del sistema Air Wedge.

Nel 1996 una seconda innovazione di successo, il sistema Air diventa “visible”, ossia visibile all’interno dell’intersuola, questo permette un miglioramento non solo estetico, ma anche funzionale. La storia di Pegasus, come dicevamo, non è stata caratterizzata solamente da successi. Nel 1997, infatti, Nike decide di sospenderne l’aggiornamento e la produzione, puntando su un nuovo modello chiamato “Arma”. Il brand americano fu letteralmente sommerso di proteste, tanto che nel 2000 dovette tornare sui suoi passi e rilanciare Pegasus con una serie di innovazioni stilistiche. Nel 2004 Pegasus fu la prima scarpa progettata specificamente per le donne, con una forma anatomica ottimizzata per il piede femminile. Nel 2015, proprio su Pegasus fece la sua comparsa la tecnologia Flywire, ossia l’uso di cavi leggeri e resistenti sulle fiancate che garantivano una calzata più aderente. Si deve attende il 2018 per vedere una Pegasus (in particolare la Pegasus 35) con una unità Air Zoom in grado di coprire l’intera lunghezza della scarpa, cosa che sino ad allora era riservata solamente alla Vomero, dotata di un doppio cuscinetto Air Zoom.

Sicuramente Nike Pegasus Premium, come sempre accade per i prodotti più rivoluzionari, dividerà il pubblico dei runners, anche solo per il prezzo che è fissato a 210 euro.