Diadora è pronta a stupire. Ancora una volta. Con la nuovissima Atomo Star in uscita dal 20 marzo 2025, Diadora ha deciso di sorprendere con un modello dall’equilibrio tra comfort, reattività e durata. Nasce come ultima evoluzione delle Atomo V-7000 con significativi cambiamenti e migliorie per rendere l’esperienza di corsa ancor più suggestiva ma con richiami nello stile alle iconiche sneakers Mythos Star II.

Noi di Runner’s World siamo andati in visita al Diadora Factory Store di Caerano di San Marco (TV) per scoprire ogni dettaglio delle Atomo Star, proprio dove sono state ideate, progettate, testate (e prodotte) da un team di ingegneri e tecnici del settore calzaturiero, nonché da talenti legati al mondo della corsa quali il campione olimpico di maratona a Seoul del 1988 Gelindo Bordin.

Tutti i segreti della Atomo Star di Diadora

“Vorrei un paio di scarpe da running che sia un mix di comfort, reattività e leggerezza”, questa è una frase che molti di noi runners hanno pronunciato almeno una volta prima di un acquisto delle nostre amate calzature.

Diadora ha ben compreso le esigenze dei runner di endurance: correre a lungo, comodi e con scarpe sempre reattive ai piedi. Nasce cosi Diadora Atomo Star, una scarpa abbastanza leggera, reattiva e confortevole pensata proprio per le lunghe distanze, sia che si tratti di un allenamento o di una gara.

Ispirata al design e alle geometrie delle sneakers Mythos Star II, prende spunto dall’ammortizzazione delle Atomo V7000 ma si differenzia da queste per una maggiore reattività e altri aspetti per nulla secondari quali un aumento di stabilità e un comfort migliorato, soprattutto grazie all'adozione per il collare di una fodera che lo rende più morbido e imbottito. Tra le novità, una tomaia inedita e una geometria rivoluzionata dell’intersuola.

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Per quanto riguarda la reattività (dati alla mano) V7000 utilizza l’intersuola Anima che restituisce un rimbalzo del 65%, mentre Atomo Star utilizza Anima N2 (già vista sulla Diadora Frequenza), un compound supercritico in EVA (detto EVA SCF in cui la sigla sta per “super critical foaming) che promette un ritorno di energia pari al 72% e il 40% di peso in meno rispetto alla mescola EVA LIGHT.

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Courtesy Diadora

Tomaia

“Parola d’ordine comodità”. Già, il comfort è alla base della progettazione della tomaia, composta da un doppio strato (sinergy fit) di nylon air mesh con delle aggiunte di microfibra che richiamano uno stile vintage scamosciato. Una caratteristica di Diadora è che nella sua produzione Made in Italy non rinuncia allo stile del design italiano, famoso in tutto il mondo. La scarpa infatti non si discosta molto dalla bellezza casual di una sneakers pur essendo volta alla performance atletica.

Come detto, la fodera del collare della scarpa è stata ottimizzata per evitare sfregamenti, mentre la conchiglia è semirigida. La linguetta è ben imbottita per proteggere il collo del piede, restando stabile durante le uscite di corsa. I lacci sono semplici, piatti ma non tendono a slacciarsi.

Il plantare DDattivo è estraibile e desta una curiosità perché non è la classica soletta. Presenta infatti una tripla densità per aumentarne la reattività, incrementare il supporto dell’arco plantare e assorbire gli urti nella zona tallonare.

La calzata è discretamente fasciante e adatta a ogni tipo di piede che si sente avvolto e ben coccolato al suo interno. Consigliato lo stesso numero delle scarpe che si è soliti indossare. Apprezzata la scelta di inserire dettagli catarifrangenti sul logo, sulla linguetta e nella zona dell’alluce per aumentare visibilità e sicurezza quando cala il sole.

Unico neo? La traspirabilità può essere migliorata in quanto la tomaia in doppio nylon avvolge bene il piede senza costringerlo ma lo mantiene fin troppo caldo.

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Courtesy Diadora
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Courtesy Diadora

Intersuola

Qui risiede l’essenza, o meglio l’Anima della scarpa. L’intersuola, come già accennato in precedenza, è in Anima N2, un composto in EVA super critico che conferisce alla scarpa il giusto equilibrio di ammortizzazione, morbidezza e reattività.

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Courtesy Diadora

Il rimbalzo con una risposta del 72% è aumentato del 40% rispetto alla mescola in EVA light delle Diadora Atomo V7000, mentre il peso è stato ridotto del 40%. Infatti la scarpa pesa “solo” 275 g. Vi starete chiedendo: “perché solo?" Perché la scarpa è una maxi, con una intersuola spessa 40 mm nel tallone e 34 mm nell’avampiede per un drop di 6 mm, il giusto compromesso per non affaticare i tendini con un differenziale troppo basso e non spostare troppo il peso sulle ginocchia con un differenziale troppo alto.

L’altezza e la sua leggerezza sono studiate per correre a lungo evitando eventuali affaticamenti e/o infortuni. La forma asimmetrica consente una rullata del piede più naturale proiettando in avanti per compiere il prossimo passo.
Mentre l’intersuola gode di una buona flessibilità grazie all’assenza di una piastra, la sua struttura prevede all’esterno una leggera scanalatura per aumentarne la compressione e all’interno un supporto mediale rinforzato verticale per ridurre un’eventuale iper-rotazione della caviglia, proponendosi a una vasta platea di runner, anche a coloro che tendessero lievemente a pronare. Continua a leggere...

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