Le nuove Puma Fast-R Nitro Elite 3 presentate il 17 aprile a Boston sono davvero le scarpe da maratona più veloci di sempre? La risposta arriva da uno studio scientifico ed è impressionante.
Fin dal giorno in cui è arrivata sul mercato la Nike Vaporfly con il suo mix magico di piastra in fibra di carbonio e schiume super reattive, il mondo dello sport (e quello scientifico di conseguenza) si è interrogato sui reali effetti della tecnologia nelle performance umane nella corsa.
La rivoluzione tecnologica arrivata nel 2017 con le super scarpe
Nike ha costruito un indubbio successo su tutti gli studi che hanno variamente dimostrato il vantaggio prodotto dalle sue scarpe con piastra in fibra di carbonio sugli atleti. Del resto, il dato medio di una dele ricerche più celebri condotte sulle super scarpe è entrato a far parte del nome stesso della Nike Vaporfly che è diventata Vaporfly 4%, proprio a indicare la percentuale media di vantaggio che la scarpa produce, non tanto in termini di velocità, quanto di miglioramento dell’efficienza fisica dei maratoneti per via del ritorno di energia prodotto da queste scarpe.
Sembrava essere tutto scritto… tanto che dal 2019 in avanti ogni brand si è cimentato nella proposizione di nuove super scarpe capaci di competere con Nike. Non tutti ci sono riusciti e ad eccezione di adidas e pochi altri, fino ad oggi c’è sempre stata grande confusione sull’effettivo “vantaggio” che queste scarpe possono dare a un maratoneta.
Lo studio impressionante condotto per Puma
Ora qualcosa di nuovo è accaduto grazie a Puma che dopo aver dominato per svariati anni il mercato delle scarpe più veloci per la corsa su pista, da qualche tempo ha messo gli occhi sul mercato del running. Fino ad si era concentrata molto sulla corsa di massa, proponendo negli ultimi 3 anni una collezione di prodotti con intersuole in schiuma supercritica che competono con i modelli più storici. La notizia è che Puma ora vuole fare sul serio anche sulle distanze fino alla maratona.
Già lo scorso anno si era fatta notare con un modello super avveniristico, la Puma Fast-R Nitro Elite 2 che si distingueva per la sua intersuola disaccoppiata. Ora torna con un modello all’apparenza più tradizionale, ma dalle caratteristiche che, dati scientifici alla mano, sembrano dare risultati sbalorditivi.
I designer di Puma pensano di aver realizzato una scarpa in grado di circa il 3,5% le prestazioni delle altre super scarpe. Certo, si tratta di dati di laboratorio… ma corre l’obbligo di dire che a certificarli è stato uno studio condotto da Wouter Hoogkamer, direttore dell'Integrative Locomotion Laboratory presso l'UMass Amherst. Lo stesso scienziato che nel 2017 aveva condotto lo studio indipendente su Nike Vaporfly.
Sia chiaro, lo studio non riguarda la velocità di corsa… quella è soggettiva, ma la capacità di queste scarpe di produrre un vantaggio metabolico sugli atleti capace di ridurre l’affaticamento e massimizzare l’efficacia del loro gesto sino al traguardo. Non è dunque scontato che chi indossa queste scarpe possa abbassare il suo tempo in maratona, perché le variabilità che entrano in gioco sono moltissime e molto diverse tra loro.
Lo scienziato ha messo a confronto 2 tra i modelli più blasonati delle super scarpe: Nike Alphafly 3 (quella con cui Kelvin Kiptum ha scritto il nuovo record del mondo della maratona) e Adidas Adizero Adios Pro Evo 1, considerata oggi la più leggera e la più prestazionale. Accanto a questi modelli sono stati testi la Puma Fast-R Nitro Elite 2 (dello scorso anno) e la Puma Fast-R Nitro Elite 3, lanciata in questi giorni a Boston.
I test di Puma che hanno impressionato
Il test dell’economia di corsa si è svolto su 15 atleti con un testo sui 5K inferiore ai 19 minuti per i maschi e ai 21 minuti per le donne. Hanno corso su un tapis roulant per cinque minuti in ogni sessione, misurando il loro consumo di ossigeno.
I risultati sono sorprendenti. La Fast-R3 ha prodotto il tasso metabolico più basso (ossia minor consumo di ossigeno): Il risultato è di 3,6% di energia bruciata in meno indossando la Fast-R3 al posto della Nike; il 3,5% in meno rispetto all'Adidas; il 3,2% di energia in meno rispetto alla Fast-R2. Rispetto ad altri test che denotavano un miglioramento molto soggettivo delle condizioni di vantaggio, che potevano andare da 0 a 9% per quanto riguarda la Vaporfly, in questo test, gli atelti hanno ottenuto sempre il massimo vantaggio indossando le nuove Puma. Il brand tedesco ha anche condotto un test su oltre 50 atleti con risultati del tutto sovrapponibili.
Commentando i risultati, l'Assistant Professor dell'Università del Massachusetts Amherst, Wouter Hoogkamer, specializzato in biomeccanica e nell’energetica della corsa, ha dichiarato: "Il risultato più sorprendente di questo studio è la coerenza dei miglioramenti nell'economia della corsa. Per ogni singolo partecipante i numeri hanno mostrato che la corsa era più facile - e richiedeva la minor quantità di energia metabolica. Questo è notevole. Da anni di ricerca sappiamo che i miglioramenti dell'energia di corsa misurati in laboratorio si traducono in tempi di gara più rapidi".
La formula magica di Puma Fast-R NITRO Elite 3
Non si può dire che Puma abbia rivoluzionato la sua scarpa da maratona precedente, ma l’ha resa più semplice e più performante. Grazie a un modello computazionale e ai test compiuti sugli atleti, gli ingegneri di Puma hanno riprogettato la scarpa intervenendo sulle diverse zone in base ai dati rilevati sul comportamento degli alti, ad esempio togliendo schiuma dove si registravano minori pressioni durante la corsa. Il risultato è che Fast-R NITRO Elite 3 pesa ben 95 grammi in meno rispetto alla precedente.
L’intersuola rimane disaccoppiata, ma con una nuova forma meno appariscente e con una schiuma Nitrofoam Elite che offre ammortizzazione e reattività a un livello superiore. Per gli amanti dei numeri, l’intersuola è spessa 40mm nel posteriore e 32mm nell’anteriore con un drop di 8mm.
Il PWRPLATE ristrutturato offre una propulsione elevata, pur mantenendo l'iconica estensione delle silhouette attraverso l'avampiede e oltre la punta, un design unico e un vantaggio in termini di performance (allungamento della leva durante la fase di spinta) introdotto per la prima volta nelle Fast-R NITRO Elite 2.
La tomaia traspirante è composta dal tessuto ULTRAWEAVE leggero e di prima qualità che assicura comfort e sostegno per tutta la durata della gara, mentre la suola PUMAGRIP, leader del settore, offre una trazione su più superfici per assicurare di arrivare dall'inizio alla fine con un nuovo PB in testa. "Abbiamo ridefinito il processo di creazione in modo che fosse completamente digitale - ha detto Romain Girard, VP of Innovation di PUMA -. L'ottimizzazione di questo approccio ha portato a dati scientifici che dimostrano che PUMA non è solo in competizione con la categoria running, ma la sta guidando. Questa è una scarpa veramente generazionale che stabilisce un nuovo standard per l'intera categoria".
Quando arriva e dove trovare Fast-R NITRO Elite 3
La scarpa è naturalmente un modello élite che competerà con i più celebrati sul mercato. sarà un modello da gara con un chilometraggio limitato, stimato in media sui 300 chilometri. Sarà venduta a un prezzo di 300 euro. Un’edizione limitata sarà disponibile a livello globale su Puma.com, nei Puma Store e presso selezionati retailer a partire da venerdì 25 aprile.