Non si può di certo dire che Asics non abbia un tempismo perfetto. Basti guardare ai nomi della linea più veloce del brand, le Metaspeed, le quali, dopo la loro terza edizione rinomata “Paris” per le Olimpiadi di Parigi 2024, si evolvono e vengono ribattezzate “Tokyo” in occasione dei Mondiali di Atletica che avranno luogo a metà settembre proprio nella capitale nipponica. Un nome di certo importante per le supershoes del marchio giapponese.
Asics ha saputo mantenere alcuni aspetti che hanno portato al successo le precedenti versioni ma rinnovandosi e classificandosi come una delle migliori scarpe mai create. Noi le abbiamo provate in anteprima e di seguito ti spieghiamo come sono e il suo comportamento durante la corsa.
Asics Metaspeed Sky Tokyo, cosa c'è di nuovo
La prima grande novità risiede nell’ intersuola che per la prima volta dalla nascita della serie Metaspeed è a doppio strato: uno strato inferiore di schiuma FF Leap (che fa il suo ingresso nel brand per la prima volta insieme alla Metaspeed Edge Tokyo e Metaspeed Ray) mentre lo strato superiore in schiuma FF Blast Turbo Plus.
Entrambe le scarpe sono dotate della nuova tomaia Motion Wrap 3.0, un materiale intrecciato ingegnerizzato ancora più leggero rispetto al Motion Wrap 2.0 delle generazioni precedenti.
Ricordiamo che Metaspeed Sky è pensata per gli atleti che hanno uno stile di corsa caratterizzato da una falcata ampia e una minore frequenza consentendo così di ottenere per questi corridori il massimo dalla performance atletica. Resta invariato il drop di 5 mm con la medesima altezza di 39,5 mm nel tallone e 34,5 mm nell’avampiede. Indiscutibilmente migliorato è il peso che da 185 g della Paris passa a 170 g nella Tokyo.
Asics Metaspeed Sky Tokyo, l’intersuola
La più grande novità risiede nell’intersuola, il cuore pulsante di una scarpa da corsa. Mentre nella Paris c'era un unico strato di schiuma FF Blast Turbo Plus intervallato da una piastra in carbonio molto vicino al piede, ora la stessa piastra divide due schiume che hanno una natura diversa fra loro.
Lo strato superiore è composto dalla schiuma FF Blast Turbo Plus di color panna, leggermente più rigido e solido. In quello inferiore risiede la vera innovazione: la schiuma FF Leap. Di colore bianco, è ancora più morbida, leggera ed estremamente reattiva. Si tratta di una nuova superschiuma stampata senza compressione A-TPU che sta per “poliuretano termoplastico alifatico” di cui si compone per intero anche l’intersuola della scarpa “ punta di diamante” del brand: la Metaspeed Ray.
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Quali sono i vantaggi del poliuretano termoplastico alifatico? In primis, una densità molto bassa e un peso altamente contenuto, prestazioni di rimbalzo elevate, maggiore resistenza agli agenti atmosferici e agli urti per una durata superiore. Per quantificare questa osservazione, secondo Asics, lo strato inferiore di FF Leap in superschiuma stampata senza compressione è il 15% più leggero, il 13,7% più reattivo e il 30% più morbido di FF BlastTurbo Plus.
La piastra in carbonio della Sky è a tutta lunghezza e posizionata nella parte alta dell’intersuola, appena sotto il piede tra le due schiume. E’ così in alto rispetto alla Edge in modo tale da comprimere maggiormente la schiuma in FF Leap e sfruttarne al massimo il ritorno elastico di energia. La curvatura è piuttosto piatta per aumentare la propulsione verticale e l’ampiezza della falcata.
Infine, se si fa un paragone con le Paris, adesso il rocker dell’avampiede è più pronunciato (ma non di molto) per una corsa più fluida e proiettata in avanti.
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Asics Metaspeed Sky Tokyo, a chi è consigliata
In definitiva, le Asics Metaspeed Sky Tokyo sono le scarpe da gara per gli atleti di un buon livello che pesano meno di 75 kg e che vogliono inseguire i propri traguardi spingendosi oltre i propri limiti senza sacrificarne il comfort.
Adatta a tutte le distanze, dalla 5 km alla maratona, le Asics Metaspeed Sky Tokyo danno il loro meglio a ritmi sotto i 4’ al km e per coloro che appoggiano di avampiede/mesopiede. Nelle ripetute su pista risulteranno molto divertenti, mentre sulle lunghe distanze, grazie alla comodità e alla loro leggerezza, saranno il supporto ideale anche nei momenti di difficoltà. Il tallone estremamente morbido e privo di copertura di gomma dura sulla suola potrebbe non essere l'ideale a chi appoggia sul tallone. D’altronde, la scarpa è progettata per gli atleti che sono sempre in spinta e che di conseguenza tendono ad avere una biomeccanica di corsa più aggressiva.
Grazie a una tomaia elastica e spaziosa, la scarpa strizza l’occhio anche ai runners che hanno una pianta del piede larga o coloro che tendono leggermente a iperpronare e che cercano una scarpa da gara data la buona stabilità dell’intersuola che si comprime in maniera molto elastica senza cedere all’interno.
Infine, si può ipotizzare che non sia una scarpa pensata solo per quelli che hanno un’ampia falcata in quanto la propulsione verticale permette di estendere il passo anche a chi ha una frequenza elevata facilitando e sfruttando al meglio la biomeccanica di corsa.
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