Quando si parla di Hoka non si può prescindere dal parlare di Mafate, primo modello di scarpe da trail running presentato dal brand ancora alle sue origini proprio in occasione di una UTMB, nel 2010.
La nuova Mafate 5 raccoglie molto di quella tradizione e la innova con l’obiettivo di offrire maggiore comfort ai runner che prediligono i sentieri. Mafate 5 arriva a quasi tre anni dal lancio di Mafate Speed 4, la calzatura che aveva un pochino rotto la tradizione di questo prodotto, proponendo una scarpa con intersuola più sottile e una maggiore propensione alla velocità e alla precisione sui terreni più tecnici.
Mafate 5, potrebbe deludere chi aveva trovato nella Mafate Speed la sua scarpa. Con questo nuovo modello Hoka torna alle origini e propone un prodotto che predilige protezione e comfort per le lunghe distanze. Una scarpa che ti accompagna per la prima parte di gara e che può fare la differenza per resistere a dolore e stanchezza nella seconda parte di gara.
Mafate 5, cosa c’è di nuovo
- Rocker Integrity Technology: È la tecnologia di punta del nuovo modello: una piccoola piastra curva in TPU leggera e flessibile. Mantiene la forma del rocker per chilometri, garantendo transizioni fluide, spinta reattiva e stabilità.
- Nuova intersuola a doppia schiuma: Strato superiore in EVA Supercritical (SCF), spesso e molto ammortizzante; strato inferiore in CMEVA, più strutturato e stabile
- Spessore intersuola maggiore e drop più alto: Altezza del tallone fino a 45 mm, avampiede a 37 mm. Drop aumentato a 8 mm (rispetto ai circa 4 mm delle versioni Speed
- Suola Vibram Megagrip con Traction Lugs. Dei micro inserti (“Traction Lug”) aumentano la superficie di contatto fino al 50%, migliorando la trazione fino al 25%
- Tomaia ridefinita con protezione 360° grazie a una nuova gabbia in TPU modellata a flusso (“flow molded”) che offre robustezza e protezione.
- Aggancio integrato per ghette: è la prima scarpa Hoka con sistema di fissaggio integrato per ghetta alla caviglia (venduta separatamente), pensato per proteggere efficacemente da detriti.
Hoka Mafate 5, una scarpa che cambia la prospettiva
Il cuore dell’innovazione sta nella Rocker Integrity Technology: una piccola piastra curva in TPU posizionata nell’avampiede con l’obiettivo di aiutare la scarpa a mantenere la sua forma “basculante” anche dopo tanti chilometri. In corsa si traduce in una transizione più fluida e in una spinta costante, senza la sensazione di scarpa “scarica” che spesso si avverte negli ultimi tratti di un’ultra.
Al posto di una normale schiuma in EVA, si è scelto una combinazione di due schiume: uno strato in schiuma Supercritica più solido e spesso sotto il piede e uno più morbido a contatto con la suola, per dare un equilibrio interessante tra reattività e ammortizzazione.
Hoka Mafate 5, grip e protezione senza compromessi
Sui sentieri la suola Vibram Megagrip con Traction Lug è una garanzia: afferra bene su roccia bagnata, terreno compatto e anche in discesa su sterrati tecnici.
La tomaia è realizzata in mesh warp-knit leggero e più traspirante rispetto alla versione Jacquard. È stata rinforzata da una gabbia composta da un sottile strato di TPU che protegge il piede senza appesantirlo troppo. Un dettaglio che piacerà agli ultra-runner è il sistema di aggancio per le ghette: la Mafate 5 è la prima Hoka a integrarlo, un chiaro segnale che questa scarpa nasce pensando a chi deve convivere per ore con polvere, sassi e radici.
Mafate 5 vs Mafate Speed: la differenza si sente
Chi arriva dalla Mafate Speed noterà subito le differenze. La Speed era più agile, con un drop ridotto e un feeling più diretto col terreno: ideale per chi cercava leggerezza e reattività. La Mafate 5 invece sposta l’ago della bilancia verso la durata e il comfort. È meno “ballerina” nei cambi di direzione ma molto più indulgente quando il terreno si fa irregolare e il corpo inizia a chiedere supporto. In breve: se la Speed era una trail shoe veloce, la Mafate 5 è una vera macchina da chilometri.
Mafate 5, a chi la consigliamo
Se stai preparando una 100 km o una gara in montagna dove le ore in piedi contano più degli sprint, Mafate 5 potrebbe essere la tua migliore alleata. È pensata per chi vuole arrivare al traguardo con le gambe ancora capaci di reggere, non per chi cerca un feeling secco e aggressivo su sentieri rapidi. Per i runner abituati a scarpe più sensibili al terreno, potrebbe essere troppo strutturata. La linguetta è sottile e un po’ corta e rigida, e su terreni molto tecnici il volume generoso della scarpa può dare la sensazione di minor precisione.