Spesso, ognuno di noi si fa un’idea immediata su qualsiasi cosa e su qualsiasi argomento, è una reazione naturale e istintiva nell'essere umano. A volte si indovina, ma spesso si creano idee sbagliate e pregiudizi che condizionano i nostri atteggiamenti futuri. Se poi quest’idea si diffonde come passaparola sotto la spinta di convinzioni radicate, finisce per diventare un mito difficile da sfatare, che allontana le persone dal voler comprendere meglio quello che non si conosce. Anche il mondo del trail running non fa eccezione e sopravvive nonostante pregiudizi e miti che lo riguardano. Proviamo a sfatarne qualcuno.

1. Il trail running rallenta la velocità in pianura

Questa è una delle grandi paure di chi corre su strada, su brevi, medie o lunghe distanze, ma si potrebbe facilmente dire che è vero il contrario. Il volume di attività che si può fare sui sentieri è spesso maggiore di quello che si riesce sull’asfalto e in pianura, migliorando così le proprie qualità aerobiche di base per poi poterle sfruttare anche per migliorare i tempi quando si ritorna a correre in piano. Non è raro vedere “stradisti” che dopo aver raggiunto un plateau si dedicano al trail running per qualche anno, per poi tornare su strada e abbattere i propri record senza nemmeno aver fatto allenamenti specifici.

2. Il trail running fa male al fisico e distrugge ginocchia e schiena

Dipende. Se gli allenamenti sono troppo intensi, se lo stile di vita non è appropriato, se si va troppo spesso oltre le proprie possibilità, superando i propri limiti, anche campestri, 10K o mezze maratone possono diventare causa di infortuni, spesso in modo maggiore rispetto alle lunghe distanze. In realtà, correre sui sentieri per chi ha problemi a ginocchia e schiena potrebbe anche essere meglio rispetto all'asfalto, grazie al movimento più vario e diverso durante la corsa e allo sviluppo di una maggior forza muscolare.

3. Il trail running è uno sport per vecchi

L’abbassarsi dell’età media degli amatori che si avvicinano al trail running, ma anche dei più forti atleti di questa disciplina, dimostrano esattamente il contrario. Continuare a sostenerlo significa non riuscire a vedere al di là delle proprie convinzioni.

4. Il trail running non è corsa, perché si cammina

Questo in fondo è un po' vero. Il trail non è corsa, si cammina e anche molto se la salita è molto ripida o la gara molto lunga, ma di base rimane sempre uno sport dove ci si sposta con le proprie gambe e le proprie forze. Anche la marcia tecnicamente è una “camminata veloce”, eppure rientra tra le discipline dell’atletica leggera. Cosa c’è più di completo di uno sport che comprende corsa in pianura, corsa in salita, corsa in discesa, camminata nei punti più duri, l'utilizzo anche delle mani dove serve, spostandosi e adattandosi ad ogni condizione del terreno?

5. Il trail running è uno sport estremo

Il trail running non è una disciplina semplice e richiede una certa dose di accettazione di situazioni disagevoli, ma il concetto di "estremo" dipende dal livello della propria zona di confort. Per chi pratica regolarmente sport in montagna o ci abita, una cresta affilata sarà più confortevole e meno estrema del traffico cittadino; l’aria sottile oltre i 2.000 metri sarà migliore dell’aria di città; un sentiero scosceso sarà meno insidioso di una rotatoria stradale. Certamente più le gare sono lunghe, più è necessario essere ben preparati e attrezzati. Ma con il giusto allenamento, con le giuste attenzioni e in condizioni fisiche adatte, nulla può essere considerato estremo.