Cime elevate, aria fresca, adrenalina, vista mozzafiato e un’incredibile sensazione di libertà mai provata prima: anche solo queste componenti basterebbero per spiegare perché le vie ferrate sono così tanto amate. La verità, in aggiunta a tutto ciò, è che si tratta di percorsi (tendenzialmente) accessibili da tutti gli escursionisti esperti, soprattutto da chi già si dedica al trekking con regolarità. Va da sé, dunque, che non tutti i percorsi siano invece adatti ai principianti.
In ogni caso, a giocare un’ulteriore carta a favore delle vie ferrate, ci pensano quegli stessi maestosi panorami che caratterizzano le catene montuose nazionali. Si pensi, su tutte, alle vette dolomitiche - Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco. Uniche al mondo, si tratta di uno degli spettacoli più sorprendenti ed incantevoli che il nostro Pianeta abbia da offrire. È chiaro allora che riuscire a raggiungerne la cima con un insieme di attrezzature specifiche che ne facilitino la salita in sicurezza diventa un’impresa liberatoria e leggendaria, come tanti escursionisti hanno definito tale esperienza nel tempo. Tuttavia, a prescindere dagli incredibili scorci panoramici, è bene fare prima un po’ di chiarezza sul mondo delle ferrate.
Vie ferrate: che cosa sono e perché è importante conoscerle
Talvolta tende ad esserci un po’ di confusione sull’argomento, cosa che potrebbe indurre i turisti meno avvezzi alla montagna a non avere bene in mente le corrette differenze tra vie ferrate, scalate o arrampicate. Pertanto, partiamo dal principio: con vie ferrate si intende un percorso escursionistico o alpinistico appositamente attrezzato con strutture specifiche quali cavi metallici, staffe, scalette e ancoraggi fissi per facilitare la salita o la discesa in sicurezza.
Al fine di poter percorrere il tratto in maniera sicura, i due moschettoni dell’apposito set da ferrata devono essere agganciati in successione, sganciando ovvero il secondo quando il primo è già stato agganciato. Il tutto, mentre si sfruttano anche gli appigli naturali della roccia, senza però affaticare troppo le braccia.
Abbastanza ovvia, pertanto, la prima sostanziale differenza con le altre salite sportive: una via ferrata, senza la presenza e l'utilizzo delle sopracitate strutture artificiali, necessiterebbe, al fine di poter progredire verso la vetta, della conoscenza e dell'impiego di tecniche di arrampicata su roccia con attrezzature individuali alpinistiche o corpo libero.
Perché sono così tanto amate da chi fa trekking?
In parte abbiamo già risposto a tale domanda. Ma ora che abbiamo definito con chiarezza i confini e la definizione della pratica stessa, capiamo come la vie ferrate siano sostanzialmente perfette per tutti coloro che già praticano trekking con dimestichezza che desiderano provare qualcosa di nuovo in sicurezza.
Inoltre - nonostante poco sopra abbiamo menzionato soltanto le Dolomiti, tra il Trentino Alto Adige, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia - l’esperienza delle vie ferrate è in realtà facilmente praticabile nella maggior parte delle regioni italiane, dalla Basilicata alla Toscana e la Campania fino alla Sardegna e la Valle D’Aosta. Ognuna di queste zone è infatti capace di offrire scorci unici nel loro genere e percorsi di vari livelli di difficoltà.
L’importante - come per tutte le attività sportive - è avere dalla propria parte una buona preparazione e un buon equipaggiamento che, in questo caso, include casco, guanti e imbrago specifico. Ma anche la solita attrezzatura per una “classica” escursione di trekking, che tra le altre cose comprende uno zaino apposito, scarpe o scarponcini, giacca antivento e impermeabile, kit di pronto soccorso, snack energetici, crema protettiva, occhiali da sole e, eventualmente, anche una lampada frontale.
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