Respiro, salita, silenzio. C’è un luogo sospeso tra memoria e leggenda, dove oggi cammini a buon passo con le scarpe da trail, ma un secolo fa si passeggiava in abito da sera. Ci troviamo in montagna, poco sopra i 1.200 metri.

A sorpresa, dopo una salita panoramica, ecco apparire i ruderi di un grand hotel in stile Liberty, oggi divorati dal muschio, dalle felci e dagli alberi. Resti che raccontano un glorioso passato e che oggi sono stati riconsegnati in mano a Madre Natura. Un angolo di mondo da scoprire per vedere quello che prima era un hotel di lusso, ora è la meta di un trekking bellissimo.

Il trekking alla scoperta di un grande hotel abbandonato

Non c’è più la musica da sala, ma il fruscio del vento tra i rami e il battito del tuo cuore dopo i tornanti. Guardi giù, fino al lago di Varese e, se il cielo è limpido, scorgi il profilo di Milano e la Pianura Padana.

L'hotel abbandonato protagonista di questo articolo (e del tuo prossimo trekking) si trova sul crinale del Campo dei Fiori, in provincia di Varese. Un posto che ti rimette in contatto con qualcosa di profondo: con il respiro, con la storia, con te stesso e, ovviamente, con la forza della natura.

Per giungere a destinazione e innamorarti di queste rovine dal fascino antico, puoi scegliere diversi itinerari, ma il più completo parte da Orino. Cosa aspettarti? Un saliscendi tra boschi, canaloni e brevi tratti su roccia, con circa 500 metri di dislivello positivo. È trekking vero, ma senza eccessi tecnici: occorrono buon fiato, attenzione al terreno e, ovviamente, scarpe adatte. Lungo il percorso, incroci antichi bivacchi, grotte, panchine panoramiche e tratti dove fermarsi a bere e respirare. E quando arrivi in cima, il vecchio hotel ti accoglie con la sua imponenza decadente: un gigante addormentato, dove la natura sta vincendo una lenta, affascinante battaglia.

Dopo la fatica, l’incanto di quello che fu un grand hotel

Questo è uno di quei posti dove ti fermi volentieri. Non solo per la vista mozzafiato sulle Prealpi, ma perché qui si respira e si coglie un’atmosfera rara, malinconica e potente allo stesso tempo. Puoi proseguire verso l’Osservatorio Astronomico o chiudere l’anello scendendo da un altro versante, magari alle prime luci del tramonto.

E se ti verrà poi voglia di tornarci d’inverno, sappi che durante i mesi freddi, il fascino del luogo raddoppia: la neve copre le rovine e tutto sembra uscito da un romanzo, tra silenzi magici e pura poesia decadente. Un trekking indimenticabile. Per runner e camminatori dallo sguardo curioso.