Esistono cammini che non sono legati solamente allo stare al contatto con la natura, ma che hanno anche un alto valore simbolico sotto il profilo della fratellanza e dello stare insieme. E diventano pellegrinaggi. Già perché andare per montagne e boschi, magari attraversando piccoli paesini che regalano ancora sensazioni di antico e di genuino creano un’unione tra chi percorre quei chilometri.
E tra questi ce n’è uno non particolarmente famoso, che però è uno dei cammini di pellegrinaggio più vecchi degli Appennini ed è stato percorso da intere generazioni, per ben 289 volte.
Ecco dove si trova uno dei cammini di pellegrinaggio più vecchi degli Appennini
Questo pellegrinaggio, considerato tra i più longevi degli Appennini è stato percorso già 289 volte e sabato 29 maggio sarà la 290esima. Tutto questo è possibile grazie alla determinazione e alla passione di una comunità piccola reggiana. Stiamo parlando del pellegrinaggio Toano-San Pellegrino in Alpe, a cavallo tra l’Emilia e la Toscana. Si parte alle 6.45 del mattino dalla chiesa di Toano e si raggiunge San Pellegrino poco più di dieci ore dopo.
Il primo pellegrinaggio è datato 1673 e chissà se i primi che compirono questo viaggio si sarebbero immaginati che sarebbe diventata una tradizione da tramandare da generazione in generazione. Stiamo parlando di sentieri immersi nella natura dove poter ritrovare la pace con sé stessi, ma anche con il prossimo perché durante questa escursione le occasioni di confronto con le altre persone che vi partecipano di certo non mancano. E cosa c’è di meglio se non conoscere gente nuova mentre ci si immerge nella bellezza di una natura incontaminata come quella tosco-emiliana.
Naturalmente in questi 289 pellegrinaggi non mancano le curiosità come quella che riguarderebbe un cammino compiuto all’inizio del 1900, allorché le donne più giovani, dovendosi far perdonare alcuni peccati, misero un sasso nel loro zaino per appesantirlo e rendere il loro percorso più faticoso. E tanto più gravi erano le loro colpe, tanto più grosso doveva essere la pietra. Chi vi partecipò si divertì a notare chi faceva più fatica, comprendendo così chi era stata meno “brava”.
Alcune curiosità sul pellegrinaggio Toano-San Pellegrino in Alpe
Il pellegrinaggio Toano-San Pellegrino in Alpe, considerato uno dei più vecchi degli Appennini è lungo poco più di 30 chilometri e ha un dislivello di 1.431 metri ed è un un percorso che comunque mette a dura prova i partecipanti. Giusto per capire, a Toano si è a 900 metri di altezza e si scende subito a 600 metri per poi riprendere la salita fino ai 1.500 metri di San Pellegrino. A incidere molto saranno anche le condizioni atmosferiche. Se dovesse, infatti, piovere alcuni passaggi risulteranno complicati per via del fango, dei guadi da attraversare e il freddo che inevitabilmente si farà sentire. Tuttavia per facilitare il cammino, alcune zone che durante l’anno sono davvero complicate da percorrere sono state ripulite e sistemate proprio per facilitare il passaggio dei pellegrini.
Il motivo per cui si compie questo pellegrinaggio è anteriore al 1673, quando i toanesi si impegnarono a recarsi al santuario per portare un’offerta di cera. Da quel momento ogni anno mantennero fede a questa iniziativa. Nel 1707, per “giusti motivi” il vescovo lo fece sospendere, ma gli abitanti di Toano ripresero l’usanza nel 1751. E quando nel XIX secolo un decreto vescovile tramutò il pellegrinaggio con opere pie da fare in parrocchia, gli abitanti non si arresero e nel 1866 decisero di ripristinare l’usanza. Da quell’anno non se n’è più saltato uno.