Qualcuno lo definisce il fiume più corto d’Italia (c'è anche un cartello che lo asserisce), anche se in realtà non è così perché prima di lui c’è l’Aril a Cassone di Malcesine, sul lago di Garda, con i suoi 175 metri. Ma questo corso d’acqua regala comunque delle suggestioni incredibili per alcune sue peculiarità.

Innanzitutto scompare nei mesi invernali per ricomparire in primavera, poi è solamente di 250 metri, ma soprattutto le sue acque sono talmente impetuose da formare una schiuma tale che a scorrere sembra sia del latte.

Ecco dove si trova il fiume che scompare e compare e sembra far scorrere il latte

Se vuoi ammirare questo breve corso d’acqua devi andare in provincia di Lecco, precisamente a Varenna. È proprio qui che scorre questo torrente chiamato, non a caso, Fiumelatte (a cui viene dato anche il nome del piccolissimo borgo che lo ospita) che finisce la sua breve corsa nel lago di Como, naturalmente sul ramo lecchese. Il Fiumelatte se ne va in “letargo” verso ottobre per poi ricomparire intorno a marzo e lo fa con una violenza spettacolare al punto tale da formare una schiuma bianchissima che non lo fa sembrare formato da acqua, ma proprio da latte.

Gli studiosi hanno voluto studiare questa sua caratteristica che lo porta a scomparire e a ricomparire e sono giunti alla conclusione che rappresenti un cosiddetto “troppopieno” di un bacino decisamente imponente, posizionato nelle viscere del retrostante circo glaciale di Moncodeno, nella Grigna Settentrionale. Durante i mesi invernali il fiume è in secca totale, ma con l’inizio della primavera e il disgelo della neve e del ghiaccio ecco che torna a vivere e lo fa con un impeto incredibile

Il Fiumelatte ha suscitato l’interesse anche di Leonardo da Vinci

Nonostante la brevità del suo corso il Fiumelatte è una vera e propria attrazione per i turisti. Chi passa a Varenna nei mesi primaverili ed estivi quasi sicuramente vorrà fare un salto nel piccolo borgo dove scorre questo corso d’acqua perché la sua forza e il suo colore bianchissimo è davvero suggestivo e perfetto per chi ama scattare qualche fotografia della natura e le sue meraviglie. Inoltre è l’occasione anche per visitare questi posti dove sembra che il tempo si sia fermato.

Ma il Fiumelatte in passato ha destato la curiosità anche di numerose persone famose, come Niccolò Stenone, considerato il padre della geologia e della stratigrafia, Domenico Vandelli, cartografo e scienziato italiano che ha vissuto nel 1700, Antonio Stoppani, geologo del 1800, Leonardo Spallanzani, biologo e padre scientifico della fecondazione artificiale nonché colui che confutò la teoria della generazione spontanea. Ma soprattutto Leonardo da Vinci che ne accenna nel foglio 214 del Codice Atlantico, denominandolo Fiumelaccio.