La passione per il trekking in questa stagione porta sempre più persone a incamminarsi per le montagne. Le possibilità di stare a contatto con la natura e ammirare la sua bellezza sono davvero infinite. E se alcune di esse sono dei grandi classici, esistono anche escursioni che ti faranno conoscere di conoscere posti magari meno noti che però hanno delle peculiarità davvero uniche.
Come questo trekking che ti potrà permettere di vedere dei ponti sommersi che in pochi periodi dell’anno riaffiorano in tutta la loro bellezza.
Dove si trova il trekking dove potresti vedere dei ponti sommersi
Se cerchi un’escursione davvero originale dove poter scoprire delle bellezze davvero uniche esiste un luogo che fa per te. Stiamo parlando della Val di Non, in Trentino, situata nella parte nord-occidentale della provincia autonoma di Trento. Questa zona è famosissima anche per i suoi laghi. Ce ne sono almeno una mezza dozzina che meritano assolutamente di essere visitati, come il lago Smeraldo, di Tovel o di Tret. Ma quello ti cui ti vogliamo parlare è il lago di Santa Giustina, il maggior bacino artificiale del Trentino, alimentato dal fiume Noce.
Si tratta di uno specchio d’acqua meraviglioso e suggestivo che ha una peculiarità davvero da non perdere: i ponti sommersi. Quando quest’area non era ancora sommersa dall’acqua, infatti, si trovavano boschi, torrenti, mulattiere, strade, masi e anche alcuni ponti. Ebbene, nei periodi di secca, solitamente in primavera, o quando il bacino viene svuotato per motivi di manutenzione tutto questo riemerge come di incanto, regalando uno spettacolo che fa subito pensare a un paesaggio quasi lunare. Tra le bellezze che riemergono dall’acqua anche tre antichi ponti che continuano a resistere nel corso degli anni nonostante l’erosione e la pressione dell’acqua a cui sono sottoposti.
Ecco quali sono i ponti sommersi che potrai ammirare
Il primo è stato costruito a metà dell’800 ed è il Ponte dei Regai, che superava un profondo canyon e permetteva di unire i borghi di Sanzeno e Revò. Largo e imponente, le sue condizioni sono ancora ottime e si presta a chi ama la fotografia perché si può raggiungere dalla spiaggia delle Plaze di Dermulo.
Il secondo ponte, invece, è certamente il più famoso e anche il più antico: il Ponte della Mula. Un arco in pietra noto anche per una leggenda con protagonista il Barone di Cles che in sella a una mula tentò di scappare dai contadini inferociti che lo inseguivano. Quando si trovò a ridosso del fossato, la mula spaventata compì un incredibile salto che permise al suo padrone di ritrovarsi sull’altra sponda. Successivamente il barone, per ringraziare l’animale fece costruire questo ponte e glielo dedicò.
Infine il terzo ponte è quello anche più difficile da vedere: il Ponte Alto. Per ammirarlo è necessario che il lago sia completamente svuotato e questo accade raramente. Costruito dagli antichi romani (e utilizzato fino alla fine dell’8’’ quando fu sostituito da uno in ferro), supera una profonda gola altra cento metri.
Dal lago di Santa Giustina partono numerosi trekking
Il lago di Santa Giustina ha un’estensione in lunghezza di circa sette chilometri e mezzo ed è facilmente raggiungibile ed è una meta ideale per chi ama la natura, fare trekking e non solo. Oltre all’escursione dei ponti sommersi, che ricordiamo si può effettuare in primavera, a esclusione dell’inverno puoi anche girarlo in kayak.
Ma dal lago di Santa Giustina, come detto, partono anche numerosi trekking adatti anche a chi non ha una preparazione fisica perfetta. Si tratta per la maggior parte di percorsi ad anelli, come quello che per le rovine del monastero di Santa Giustina, di circa 6 chilometri percorribile in poco meno di due ore, o quello del Parco Fluviale Novella, 4 chilometri di sentieri facili che si percorrono un’ora e un quarto e ti permetteranno di ammirare di suggestivi canyon.