Chi ama fare passeggiate all’aria aperta rimane spesso incantato dalla bellezza dei corsi d’acqua che si intrufolano nella natura e regalano un senso di freschezza, ma anche di piacere agli occhi per il loro scorrere inesorabile che spesso produce delicata e selvaggia schiuma bianca.
E poi c’è la bellezza di immergere le mani molto spesso in quest’acqua ghiacciata che dona una sensazione di pulizia antica. Insomma, se sei un appassionato delle escursioni è quasi certo che davanti a un fiume o a un torrente non rimarrai indifferente. E tra i tanti corsi d’acqua noti ce ne sono alcuni meno conosciuti che hanno uguale fascino, come questo fiume che è un fantasma, ma quando compare è bellissimo.
Ecco dove si trova il fiume fantasma che quando compare è bellissimo
Se vuoi conoscere questo fiume fantasma che quando compare è bellissimo dovrai portarti in Friuli Venezia Giulia, sul confine con la Slovenia. Questo corso d’acqua, infatti, nasce in Croazia, alle pendici del Monte Nevoso, ma si inabissa nel Carso, in Slovenia, e ricompare in Italia, per tuffarsi nel mare Adriatico. Per la precisione ricompare a San Giovanni di Duino, in provincia di Trieste, a soli due chilometri dal mare. Stiamo parlando del fiume Timavo, che i sloveni chiamano Reka e che scompare nelle grotte di San Canziano restando nel sottosuolo per circa una quarantina di chilometri.
È difficile riuscire a sapere con esattezza il percorso che compie questo fiume, poiché esistono pochissimi punti da cui è possibile accedere nel suo letto sotterraneo. Si tratta dell’Abisso dei Serpenti, dell’Abisso del Trebiciano (dove è ospitato un centro di ricerca scientifica e gli speleologi possono calarsi) e del Pozzo dei Colombi. Anche per questo motivo è chiamato il fiume fantasma, perché si ipotizza sia lungo circa novanta chilometri ma non lo si può affermare con sicurezza perché nel sottosuolo potrebbe compiere più curve di quelle che si pensi.
La bellezza della risorgiva del fiume Timavo
Nel momento in cui il fiume Timavo non è più fantasma, e ricompare a San Giovanni di Duino, si forma una grandissima e bellissima risorgiva circondata da alberi che rendono l’ambiente ancora più suggestivo. Uno spettacolo della natura che merita di essere ammirato. Inoltre gli speleologi hanno notato che il flusso d’acqua estivo che si riversa nella risorgiva è nettamente superiore a quello prodotto nelle grotte di San Canziano. Questo è spiegabile in un solo modo: durante il tragitto sotterraneo il fiume viene alimentato da altri corsi d’acqua.
Inoltre l’area della risorgiva e il suo fascino misterioso ha destato interesse fin dall’antichità, diventando un luogo di culto per le popolazioni che abitavano il territorio. Si venerava in particolare la divinità fluviale Temavus, considerata la personificazione del fiume e del suo potere. E anche Viriglio menziona in diverse occasioni nell’Eneide “le bocche del Timavo”. Infine nel IV secolo, con il Cristianesimo, venne edificata la prima cappella religiosa, mentre durante il dominio asburgico una parte del suo corso fu utilizzato per disegnare il confine amministrativo tra il litorale austriaco e la regione della Carniola.