Settembre, con i suoi colori che sfumano verso l’autunno e le temperature ancora miti, è il momento ideale per scoprire una Calabria inaspettata. Tra il Parco Nazionale della Sila e quello del Pollino, ti attendono escursioni appassionanti, borghi senza tempo e l’aria frizzante della montagna che rigenera corpo e spirito.
Lasciati guidare da questo itinerario green, perfetto per chi ama camminare, perdersi nei boschi e ascoltare il rumore delle foglie sotto gli scarponi.
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Perché scegliere Sila e Pollino a settembre
C’è una magia particolare che avvolge l’Appennino calabro in questo mese di passaggio. Le condizioni sono davvero ideali per vivere appieno l’esperienza del trekking in Sila e delle escursioni nel Pollino. Senza l’affollamento dell’alta stagione, potrai esplorare sentieri e panorami in una dimensione più tranquilla.
La Sila, con i suoi vasti altopiani che si estendono tra i 1200 e i 1500 metri, regala paesaggi splendidi tra faggete silenziose, laghi d’alta quota, pascoli costellati di cavalli e mucche. Qui, le escursioni in Sila si trasformano in viaggi nel tempo, tra antiche masserie, villaggi rurali e profumi di funghi e castagne.
Sul versante opposto, il trekking nel Pollino è una vera avventura nella montagna più alta dell’Appennino meridionale. I suoi rilievi sfiorano i 2.200 metri e ospitano il celebre pino loricato, una specie che resiste al tempo. Settembre è anche il periodo ideale per avvistare rapaci in migrazione, ascoltare i bramiti dei cervi o visitare i borghi al confine con la Lucania.
Itinerari ed escursioni consigliate Sila e Pollino a settembre
Nel cuore del Parco Nazionale della Sila, uno degli itinerari più suggestivi parte da Camigliatello Silano e conduce verso il Monte Curcio. Da non perdere anche il percorso ad anello che attraversa le Valli Cupe di Sersale, canyon profondi circondati da una vegetazione lussureggiante.
Per chi cerca i sentieri più belli della Sila, il tracciato che costeggia il Lago Cecita è perfetto: facile, adatto a tutti e particolarmente scenografico, soprattutto al tramonto. Un’alternativa più impegnativa, ma di altrettanto grande fascino, è il sentiero che porta al Monte Botte Donato, la vetta più alta della Sila Grande, da cui lo sguardo abbraccia la Calabria intera, dalle coste ioniche fino alla catena del Pollino.
Spostandosi verso nord, nel Parco Nazionale del Pollino, il trekking che conduce alla Serra Dolcedorme (2.267 metri) è un must per gli escursionisti esperti. Si parte da Colle dell’Impiso, e si sale lentamente verso la cima. In alternativa, si può optare per le più dolci escursioni nel Pollino orientale, ad esempio quelle nei dintorni di San Severino Lucano, tra boschi di cerri e sorgenti cristalline.
I sentieri del Pollino, spesso poco battuti, offrono un’incredibile varietà di ambienti, come le gole profonde, ad esempio quella del Raganello, o le foreste abitate da lupi e caprioli.
Luoghi imperdibili lungo Sila e Pollino a settembre
Non si può parlare di Sila senza citare Lorica: una località raffinata, affacciata sul Lago Arvo, perfetta per rilassarsi dopo una giornata di cammino. Qui potrai noleggiare una bici o una canoa, gustare un piatto di funghi porcini freschi o partecipare a una delle tante iniziative culturali e naturalistiche di fine estate.
Poco distante, San Giovanni in Fiore, la cittadina più popolosa della Sila, conserva un importante patrimonio storico legato al mistico Gioacchino da Fiore e alla sua abbazia. Vale la pena esplorarne il centro, tra artigianato locale, musei e tradizioni gastronomiche.
Nel Pollino, imperdibile è una visita al borgo di Civita, inserito tra i “Borghi più belli d’Italia”.
Se ami i panorami spettacolari troverai nel Belvedere di Piano Ruggio un luogo iconico del Pollino: una terrazza naturale che si affaccia sulla Valle del Mercure, tra nuvole basse e pini loricati che sembrano sculture. Nelle giornate terse, si riesce a scorgere persino il Mar Ionio all’orizzonte.
Consigli pratici per organizzare il viaggio a Sila e Pollino a settembre
Per godere appieno di questi territori, l’ideale è pianificare almeno una settimana, alternando giornate di trekking a momenti di relax nei borghi. È consigliabile muoversi in auto, data la scarsa frequenza dei trasporti pubblici locali e la distanza tra i principali punti di interesse. Le strade, però, sono panoramiche e ben tenute, e il viaggio in sé diventa parte dell’esperienza.
In Sila, potrai alloggiare in rifugi di montagna, agriturismi immersi nei boschi o piccole pensioni a conduzione familiare. Anche il Pollino offre una rete di ospitalità autentica e genuina, spesso legata a progetti di turismo sostenibile e recupero dei borghi. I prezzi a settembre sono più contenuti rispetto ad agosto e l’accoglienza è calorosa ovunque.
Prima di partire, è bene dotarsi di scarponcini da trekking, abbigliamento a strati, una borraccia e una mappa cartacea dei sentieri, sempre utile in zone dove il segnale telefonico è assente. I centri visita dei due parchi distribuiscono materiale informativo dettagliato e offrono preziose indicazioni per affrontare le escursioni in Sila e le escursioni nel Pollino in sicurezza.
Infine, non dimenticare di assaporare i prodotti locali: dal caciocavallo silano alla pasta fatta in casa con peperoni cruschi, dal miele di castagno ai salumi speziati, la gastronomia calabrese è un piacere che merita.
Articolo scritto da collaboratori esterni, per info e collaborazioni rivolgersi alla redazione