Salvatore Antibo, detto Totò, è uno dei più grandi atleti italiani di tutti i tempi che domina le gare di mezzofondo a livello nazionale e internazionale negli Anni '80 e '90, lasciando un'impronta indelebile nella storia sportiva della nostra penisola.

Grazie a una straordinaria velocità e resistenza, Antibo si distingue in una disciplina affascinante dell’atletica leggera, conquistando medaglie olimpiche e mondiali, nonché stabilendo importanti record, a riprova di un’eccezionale e unico talento.

Le origini di Salvatore Antibo

Salvatore Antibo nasce il 7 febbraio 1962 ad Altofonte (Palermo), in Sicilia, da un’umile e numerosa famiglia di origine sarda. Il padre, Giuseppe, è un operaio metalmeccanico, mentre la madre, Maria, si occupa della casa e dei quattro figli. Salvatore è il terzogenito e condivide con i fratelli i valori impartiti dai genitori, quali la determinazione, il lavoro e il sacrificio per raggiungere i traguardi nella vita.

Fin da piccolo, Salvatore mostra una grande passione per lo sport, in particolare per il calcio e l’atletica. Negli anni della scuola inizia a distinguersi grazie alle sue doti nella corsa, risultando spesso e volentieri vincitore delle gare con i suoi compagni. In tali occasioni viene notato da diversi allenatori; in particolare, all’età di 17 anni, è Gaspare Polizzi ad avvicinarlo al fondo. Tuttavia, solo dopo aver conseguito il diploma di ragioneria, Salvatore decide di dedicarsi completamente all’atletica, ottenendo come primo vero successo la medaglia d’argento nei 5000 metri piani agli Europei di categoria juniores del 1981.

Nel frattempo Antibo perfeziona uno stile di corsa aggressivo e incisivo, capace di imporre ritmi elevati, cambiare repentinamente passo e raggiungere un ottimo sprint finale, mettendo così in difficoltà gli avversari.

salvatore antibopinterest
PA Images Archive//Getty Images

Antibo: moglie, figli e malattia

La vita di Salvatore Antibo è caratterizzata non solo da trionfi sul campo, ma anche da sfide personali che segnano profondamente il suo percorso. Nel 1986 durante una gara a Roma conosce la futura moglie Antonella, che allora studiava medicina. Il matrimonio avviene tre anni dopo e i due scelgono di stabilirsi a Formello, in provincia della Capitale; come coronamento del loro amore, nascono due figli, Giuseppe e Maria, rispettivamente nel 1990 e nel 1992.

Oltre alle gioie personali e professionali, Salvatore è costretto a fare i conti con un nemico che lo accompagna in silenzio sin da piccolo e si manifesta in alcune occasioni, comportando spiacevoli conseguenze. Antibo è affetto da una forma di epilessia farmacoresistente, ossia non controllabile attraverso specifici medicinali; in particolare, nel 1992, a causa di una crisi epilettica, è costretto ad abbandonare la gara mentre era in corso la finale dei 10000 metri.

Nel 2021, Salvatore Antibo subisce un intervento chirurgico al fine di ridurre la frequenza e l’intensità delle crisi mediante l’applicazione di uno stimolatore vagale, dispositivo che invia impulsi elettrici al nervo vago.

Salvatore Antibo oggi

Dopo anni passati a viaggiare per il mondo e a competere nei più prestigiosi eventi sportivi, Salvatore Antibo conclude la sua carriera agonistica nel 1997. Decide di dedicarsi all’attività di allenatore, seguendo diversi atleti e, nel 2001, fonda una Scuola di Atletica che porta il suo nome.

Salvatore, infatti, desidera scoprire nuovi talenti e tiene particolarmente alla promozione dello sport fra i giovani nonché a essere di ispirazione per le generazioni future attraverso le sue esperienze, quale esempio di resilienza e perseveranza nell’inseguimento dei propri sogni.

Attualmente, Antibo ha 62 anni, vive a Formello con la moglie e i figli e continua a essere una figura di riferimento per l’atletica italiana. Nel 2012, in occasione del suo cinquantesimo compleanno, riceve, inoltre, il Collare d’oro al merito sportivo, il massimo riconoscimento conferito dal CONI.

salvatore antibopinterest
Neal Simpson - EMPICS//Getty Images

Carriera, record e medaglie

La carriera di Salvatore Antibo nel mezzofondo è costellata di successi e di imprese memorabili che gli donano importantissimi premi quale riconoscimento di un talento unico e di un impegno encomiabile. Tra le sue specialità, spiccano i 5000 e i 10000 metri, ma anche maratona e mezza maratona. Ai Giochi Olimpici di Seoul nel 1988 vince la medaglia d’argento nei 10000 metri e, nella stessa disciplina, riesce a conquistare l’oro ai Campionati Europei di Spalato 1990, stabilendo anche il record europeo dei 10000 metri con il tempo di 27’16"50. In tale occasione, tra le gare di Salvatore Antibo più memorabili, l’atleta ottiene, altresì, la medaglia d’argento nei 5000 metri.

Quanto ai campionati nazionali, invece, nel 1990 registra il record italiano dei 5000 metri, con il tempo di 13’05"59. Degni di nota sono, inoltre: la medaglia di bronzo nei 10000 metri ai Campionati Mondiali di Tokyo del 1991, dove lo precedono solo il marocchino Khalid Skah e il keniota Richard Chelimo, e il record italiano della mezza maratona, con il tempo di 1h00’27", ottenuto a South Shields nello stesso anno.

In conclusione Salvatore Antibo, insieme a campioni del calibro, ad esempio, di Pietro Mennea, è stato uno dei protagonisti dell’età d’oro dell’atletica italiana.



Articolo scritto da collaboratori esterni, per info e collaborazioni rivolgersi alla redazione.