Quanto dobbiamo credere ai risultati dei Campionati Mondiali under 20? È questa la domanda che rimbomba in testa durante la massima rassegna iridata giovanile, un appuntamento biennale che si sta svolgendo a Lima, in Perù, fino a sabato 31 agosto.
Cosa resterà degli oltre 1700 atleti provenienti da 134 paesi? Qualcuno dei protagonisti diventerà un grande campione o rimarrà solo un bel talento giovanile, incapace poi di sbocciare per i più svariati motivi? Per la maggior parte dei partecipanti sarà certamente così. I fatti però ci dicono anche che è possibile fare il salto di qualità, da giovani a grandi campioni.
Dal mondiale under 20 all'oro olimpico: Lyles e gli altri velocisti
Le Olimpiadi di Parigi hanno visto tanti iridati under 20 diventare protagonisti assoluti. Il primo nome da fare è quello di uno degli atleti simbolo dei Giochi, Noah Lyles. L'oro dei 100 metri vanta infatti nel suo curriculum giovanile anche il titolo di campione del mondo juniores. La sua prima, grande vittoria arrivò nel 2016 nei Campionati di Bydgoszcz, in Polonia. Primo in 10"17, davanti al nostro Filippo Tortu, più piccolo di un anno, argento in 10"24.
Lyles non è però l'unica eredità parigina di quei campionati. Nel salto in lungo fu secondo (7.91) Miltiadis Tentoglou, oggi oro. A vincere allora furono invece Neeraj Chopra nel giavellotto e Anna Cockrell nei 400 ostacoli, entrambi secondi a Parigi (ma Chopra era già oro a Tokyo).
Ancora velocità a Parigi, con il campione dei 200 metri che ha vinto per ben due volte il mondiale juniores, però nei 100 metri. Letsile Tebogo fu primo a Nairobi nel 2021 (10”11) e a Cali nel 2022 (9”91, record mondiale).
Passerella mondiale anche per il re degli 800 metri. Il keniano Emmanuel Wanyonyi fu campione a Nairobi nel 2021. Nel mondiale keniano fu oro Mykolas Alekna, oggi primatista mondiale di lancio del disco e argento a Parigi. Davvero singolare il podio olimpico dei 3000 siepi: la vincitrice Winfred Yavi fu terza nelle siepi ai Mondiali del 2018, mentre Faith Cherotich, bronzo, vinse il titolo juniores nel 2022.
Dal mondiale under 20 all'oro olimpico: i recordman, Duplantis e Ingebrigsten
L’edizione di Tampere, in Finlandia, nel 2018 è quella che ha “guadagnato” più medaglie alle ultime Olimpiadi. Oro confermato per Armand Duplantis nel salto con l’asta, per Jordan Diaz Fortun (allora cubano) nel salto triplo, per Beatrice Chebet nei 5000 metri e per la canadese Camrin Rogers nel lancio del martello. Fu invece terza allora, l’oro del salto in lungo Tara Davis.
Due medaglie ma non d’oro per l’allora 18enne Jacob Ingebrigtsen, fresco di record del mondo nei 3000 metri: terzo nei 5000 e secondo nei 1500 metri. Per gli ori olimpici ci sono volute le finali di Parigi e Tokyo.
Dal mondiale under 20 all'oro olimpico: pedana e mezzofondo
Più indietro nel tempo, ai Mondiali di Eugene nel 2014 si affermò nei 10000 metri l’ugandese Joshua Cheptegei, che a Parigi si è messo al collo l’oro nella gara più lunga (ma già oro nei 5000 a Tokyo). A Eugene fu seconda Valarie Allman, oro a Parigi nel lancio del disco. Se andiamo ai Mondiali di Barcellona del 2012, spicca la vittoria nei 1500 metri di una giovane Faith Kipyegon, arrivata a Parigi al terzo oro olimpico sulla distanza.
Facciamo un “salto” tra altri protagonisti parigini. Muktar Barshim vinse il mondiale under 20 a Moncton, in Canada, nel 2010 (con 2.30), mentre Pedro Pichardo (da cubano) il triplo a Barcellona 2012. Bronzo e argento per loro nell’ultima olimpiade, ma a Tokyo conquistarono l’oro.
Insomma, non tutti sono diventati dei campionissimi, ma un buon numero di talenti si sono poi realizzati fino ai massimi livelli. Chi saranno i futuri campioni che sbocceranno dalle gare di Lima? Le scommesse sono aperte.