Due successi agli Europei di atletica di Roma 2024; un quinto posto nella finale olimpica dei 100 metri più veloce della storia (mai i finalisti avevano corso tutti sotto i 10 secondi); la serie di prestazioni sotto il muro dei 10 secondi. Marcell Jacobs è tornato, o meglio ha ritrovato il meglio di sé.
Marcell Jacobs, una stagione importante
Lo abbiamo incontrato a Rieti, nella pista che per tutta l’estate è stata il suo rifugio e la sua palestra, dove è riuscito a trascinare dalla Florida anche il suo coach Rana Riders e buona parte degli atleti internazionali con i quali si allenava negli USA. E la prima cosa che ci ha detto è stata: “Non me ne sono mai andato. Se nel 2022 e nel 2023 ho gareggiato poco è perché avevo dei problemi fisici. Sono sempre stato qui e ho intenzione di restarci: l’anno prossimo ci sono i Mondiali a Tokyo, su una pista che mi ha lasciato dei grandi ricordi. E alle Olimpiadi di Los Angeles avrò 33 anni. Troppi? Akani Simbine ne ha 31 e quest’anno ha portato il suo record a 9”82. Io ho cominciato tardi: fino a 18 anni ho giocato, ho cominciato ad allenarmi seriamente a 25. Mi sento giovane: a Los Angeles spero di esserci per vincere una medaglia, non solo per raggiungere la terza finale consecutiva”.
L'intervista a Marcell Jacobs
Alla chiusura di questa stagione importantissima per lui, Marcell ci ha rilasciato un'ampia intervista nella quale ha ripercorso parte della sua storia più recente: ci ha parlato delle sue scelte più radicali; dei nuovi compagni di allenamento conosciuti in Florida, di fatti scomodi e soprattutto ci ha mostrato il suo volto umano di un campione che lavora sodo quotidianamente per continuare a conquistare i suoi sogni. Ci ha anche parlato del suo rapporto con Puma, il marchio tedesco che per lui è più di uno sponsor, un partner con il quale sta lavorando per mettere a punto la scarpa migliore.
Un’intervista tutta da leggere sul numero di ottobre di Runner’s World, disponibile in edicola e sullo store digitale.
Le scarpe preferite da Marcel Jacobs
Con l’introduzione dell’intersuola in schiuma Nitro, nel 2021, Puma ha spinto una vera rivoluzione nel mondo delle scarpe da running. La tecnologia Nitro, che prevede l’introduzione di gas di azoto allo stato super critico nella miscela delle intersuole, ha dato vita a un sistema di ammortizzazione ultraleggero ed elastico che rende le calzature da running più confortevoli e performanti.
La schiuma Nitrofoam ha un ritorno d’energia maggiore fino all’85% rispetto alle schiume tradizionali, mentre il Nitrofoam Elite ha un ritorno di energia superiore del 95%. Le diverse collezioni di Puma, a partire dalla Puma Velocity, Magnify e Deviate hanno indubbiamente beneficiato di questa evoluzione tecnica primeggiando in ogni test.
Puma Deviate Nitro 3, la scarpa di Marcell Jacobs
Deviate Nitro 3, la scarpa che anche Marcell Jacobs utilizza nei suoi allenamenti, è l’evoluzione di uno dei modelli d’allenamento più fortunati di Puma. Si tratta di una calzatura pensata per le corse quotidiane che beneficia della presenza di una piastra infusa in carbonio PWRPlate di Puma realizzata con un disegno a forchetta doppia per garantire maggiore flessibilità e comfort durante la corsa.
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Puma Deviate Nitro Elite 3
Puma Deviate Nitro Elite 3 è la versione più “corsaiola” della collezione Deviate, una super scarpa con piastra in fibra di carbonio e un'intersuola in schiuma morbida ma molto reattiva. Questo modello si posiziona tra le migliori scarpe super leggere e reattive del mercato, perfetto per chi vuole affrontare distanze lunghe come la mezza maratona o la maratona con un ritmo brillante. Se Deviate Nitro Elite 2 aveva convinto tanti runner, questa nuova edizione è pronta a sorprendere ancora, grazie a un aggiornamento che non banale.