Ci sono più di 50mila ragioni che ogni anno portano tanti runner a correre lungo le vie di New York per realizzare un sogno: attraversare il traguardo della più prestigiosa delle maratone mondiali, la New York Marathon. Ognuno ha una motivazione di versa. Ognuno ha un sogno da realizzare, una persona da onorare e celebrare, una sfida da vincere.
La maratona di New York per tanti runner rappresenta uno di quei momenti nella vita in cui in cui ogni passo diventa una conquista, un simbolo di perseveranza e per qualcuno di speranza. Per Aurora e Giulia la New York Marathon di quest’anno sarà la realizzazione di un sogno che, forse, non avrebbero mai immaginato di poter vivere. Una pagina della loro vita nella quale la corsa è diventata in qualche modo protagonista perché non rappresenta solamente un obiettivo sportivo, ma il loro modo di tornare a respirare a pieni polmoni, di rivendicare la propria forza e vitalità, dopo aver vissuto una malattia.
Quest'anno, correranno la loro prima maratona e lo faranno alla Maratona di New York, supportate da due compagni d'eccezione: Juliana Moreira ed Edoardo Stoppa, la coppia di talent televisivi che, dopo aver scoperto un paio di anni fa la passione per la corsa, non intendono più fermarsi… ed anzi, questa volta hanno deciso di diventare pacer, guidando e incoraggiando Aurora e Giulia passo dopo passo.
La Maratona di New York non è solo una corsa, è una celebrazione della vita, della determinazione e della comunità globale che si raduna ogni anno per superare insieme i propri limiti e vivere un viaggio non solo geografico, ma anche interiore. E per Aury e Giulia, tagliare quel traguardo sarà molto più di una medaglia: sarà la prova che la vita, con le sue sfide, può sempre essere riconquistata, un passo alla volta.
Juliana Morerira ed Edoardo Stoppa, la prima maratona a Londra
Nel 2023 noi di Runner’s World, con la collaborazione di New Balance, avevamo accompagnato Juliana ed Edoardo a correre la loro prima maratona a Londra. Edo e July da allora non hanno mai smesso di correre ed anzi, la passione per la corsa è diventata il loro motore, tanto che non solo hanno deciso di mettersi alla prova in una nuova maratona, ma hanno voluto farlo aiutando due persone a diventare d’ispirazione per tanti runner: dimostrare a sé stesse e al mondo che, con coraggio e passione, si può vincere qualsiasi prova.
Di corsa con lo spirito New Balance "Run your way"
Per il brand americano New Balance di Boston, la corsa rapppresenta la parte più importante del suo DNA e da qualche anno ha deciso di di intepretarla con uno stile unico che ha riassunto in un motto: "Run your way", corri a modo tuo.
Ed è proprio grazie a questa affinità di spirito che lega New Balance e il gruppo di runner, che anche quest'anno il marchio, anche sponsor della New York Marathon, ha voluto supportare il team di Runner's World. Tutto il team correrà a New York indossando le nuovissime New Balance 1080 V14.
“Si dice spesso che la maratona ti cambia la vita – raccontano Juliana ed Edoardo –. A noi l’ha cambiata davvero. Perché la corsa è il momento che ci permette di fare sport assieme, di stare a stretto contatto e condividere i piaceri e le difficoltà. Correre a lungo è diventata anche una forma di meditazione – osservano –, un luogo non solo fisico, ma anche mentale nel quale liberare i pensieri e le idee”.
"Durante la maratona di Londra ho visto tante persone che correvano con e per gli altri – racconta Edoardo –. Ci riempie di gioia sapere che questa nostra seconda maratona sarà l’opportunità per ispirare altre persone e per correre insieme ad Aurora e Giulia. Fare da pacer è una responsabilità in più, ma sono convinto che loro sapranno darci tanto e ci insegneranno una volta di più quanto questo sport sia capace di cambiare le nostre vite. Hanno sofferto molto e questa loro forza interiore sarà d’aiuto per tutto il gruppo".
Le storie di Aurora e Giulia, siano di ispirazione per tante persone
L’idea di trasformare questo rito della maratona in uno strumento ispirazionale è nata in occasione di una edizione della Milano Marathon, dove Juliana Moreira e il direttore di Runner’s World Rosario Palazzolo hanno incontrato Aurora Ambrosoni. La giovane Aury, 24 anni, aveva cominciato a correre qualche anno prima insieme a Juliana in una staffetta dell’associazione Magica Cleme, che l’aveva sostenuta durante il lungo periodo di malattia che aveva vissuto da adolescente. Aurora quel giorno ha corso solo 21 chilometri, ma lì è nata l'idea di portarla a superare i suoi limiti, correndo la maratona.
Aurora e Giulia, dalla malattia alla rinascita e ora alla maratona
Aurora , e poi anche Giulia, sono un esempio di grande forza, coraggio e resilienza. Hanno affrontato la malattia e l’hanno vinta. Hanno trovato la forza di cambiare vita e oggi sono un esempio per tante persone che quotidianamente vivono la difficoltà di una malattia. Insomma, le loro sono storie di forza e perseveranza sono le stesse che animano ogni maratoneta e dunque noi di Runner’s World abbiamo capito che sostenerle in questo viaggio, insieme a due runner appassionati come Edo e July, sarebbe potuto essere di ispirazione per tante altre donne, per tante persone, che dinanzi a un ostacolo si abbattono… oppure che pensano di non riuscire a conquistare un obiettivo così grande.
Aurora Ambrosoni, ambassador della Fondazione Magica Cleme e Giulia Calori, Pink Ambassador del progetto della Fondazione Veronesi, sono due donne e runner davvero speciali. Entrambe si sono avvicinate alla corsa dopo aver vissuto l’esperienza di un tumore che le ha segnate, ma che ha insegnato loro ad affrontare la vita con nuovo entusiasmo e spirito positivo.
Entrambe erano arrivate a correre fino a 21 chilometri, ma dal mese di luglio si sono impegnate a seguire il programma del coach Andrea Giocondi e i consigli del nutrizionista Massimo Rapetti e del direttore di Runner’s World Rosario Palazzolo.
“Quando abbiamo cominciato, non credevamo di poter arrivare fin qui”, raccontano Aurora e Giulia, che oggi sono un affaticate, ma anche sorprese per la reazione dei loro corpi che in pochi mesi le ha portate a raggiungere traguardi impensabili.
“Siamo a pochi giorni dalla gara e già riesco a vedere il traguardo di Central Park – racconta Aurora -. Oggi siamo convinte che ce la faremo, anche perché correremo in gruppo insieme a Juliana, Edoardo e Rosario. Saremo un vero team fino al traguardo”.
Durante l’estate Edo e Juliana hanno dovuto smaltire la ruggine di mesi nei quali non è stato possibile correre con regolarità. Hanno seguito alla lettera il programma del coach Giocondi e sono pronti a vivere questa nuova avventura, avendo alle spalle l’esperienza vissuta a poco più di un anno fa a Londra.
La prima maratona di due donne speciali
Giulia Calori
"Prima d’oggi ero arrivata a correre fino alla distanza della mezza maratona – spiega Giulia, 35 anni, psicologa e psicoterapeuta –. Ero arrabbiata per quello che mi era successo e per quello che stavo vivendo. Avevo bisogno di un nuovo obiettivo e di una sfida, e questa c’è stata con il raggiungere i miei primi 21 km alla mezza maratona di Ravenna. Da lì non ho mai smesso di vedere nella corsa una valvola di sfogo e ho continuato ad allenarmi con le altre Pink Ambassador, guidata dai nostri coach Elena e Pier dell'Officina della Corsa".
Aurora Ambrosoni
Aurora, 24 anni, è una studentessa di Economia vivace e intraprendente.
Lavora e studia in Lussemburgo, ha un passato nel mondo del calcio e ha cominciato a correre insieme alla Fondazione Magica Cleme, nelle staffette benefiche della Milano Marathon:
"Quando avevo 16 anni ho avuto un linfoma di Hodgkin e ho passato circa 9 mesi dentro e fuori dall’ospedale di Monza. Un giorno un dottore mi ha presentato dei ragazzi che erano in cura come me o avevano finito da poco le terapie. Facevano parte di un progetto che si chiamava Radio WAI, ideato e curato dalla Fondazione Magica Cleme. I venerdì pomeriggio ci trovavamo in ospedale per fare dirette radiofoniche che venivano trasmesse online, ma soprattutto per stare insieme. Siamo diventati un gruppo di amici, Magica Cleme mi ha dato tanto sia durante le terapie sia dopo. Oggi è anche un po’ grazie a quel progetto e al supporto che Edo e Juliana danno alla fondazione che posso vivere il sogno di correre la mia prima maratona"
Se Juliana ed Edoardo oggi corrono, un pochino lo devono proprio alla Fondazione Magica Cleme, perché è stato partecipando ai suoi eventi di beneficenza che hanno cominciato a sfidarsi nella corsa fino ad appassionarsi per questo sport.