A chi segue le gare di trail running il nome di Tyler C. Andrews non dirà molto, eppure ha un forte seguito sui social, tanto da avere 136 mila follower su Instagram ed essere in realtà uno dei trail runners più conosciuti del mondo. Perché tanta celebrità?
Il suo seguito non è dovuto solo delle capacità comunicative e di creazione di contenuti, ma anche dalle qualità atletiche che lo hanno portato a raggiungere svariati record su montagne di tutto il mondo.
Dalla pista alla montagna
La storia di Tyler Andrews è notevole sin da quando all’età di 6 anni gli venne diagnosticata una rara forma di anemia aplastica, per fortuna curata subito con successo. Da giovane ha mostrato immediatamente le sue qualità nella corsa, raggiungendo ottimi risultati tra pista e cross negli anni universitari, tanto da avere come record personali 14’22” sui 5000, 29’06” sui 10000, 1h03’38” nella mezza maratona e 2h15’52” nella maratona.
A 25 anni è arrivato 2° nei campionati americani di 50 km, risultato poi replicato anche nei Mondiali di specialità nel 2016 a Doha. Nel 2020 riuscì anche a partecipare ai trials americani di Atlanta qualificanti per la maratona olimpica di Tokyo.
Ma è alle altitudini estreme che deve il suo maggior successo. A partire dal 2019 l’atleta americano ha infatti iniziato a dedicarsi ai FKT (Fastest Know Time) in alta montagna, soprattutto tra Himalaya e Ande, superando oltre 60 record. Tra i primati superati, da segnalare quelli del Campo base dell’Everest, del Cotopaxi, del Kilimanjaro e dell’Aconcagua.
Gli ultimi record
Una delle più recenti imprese dell’atleta sponsorizzato da La Sportiva è il record di salita e discesa del Manaslu fatto a settembre. Dal campo base alla vetta himalayana di 8163 metri Andrews ha impiegato 9 ore 52 minuti, in solitaria e senza l’aiuto dell’ossigeno.
L’ultimo record in ordine di tempo è stato invece sull’Aconcagua il 18 dicembre lungo la via normale dal Campo di Plaza de Mulas. Sulla vetta più alta delle Ande, Tyler Andrews aveva già battuto altri primati scalando su percorsi diversi, come quello di andata e ritorno da Horcones (detenuto in precedenza anche da Kilian Jornet nel 2014, e già battuto da Karl Egloff l’anno successivo). Questa volta il tempo è stato di 4h35’20”, superando di pochi secondi il precedente record. Da notare che su questo percorso nel 2000 stabilirono un primati i nostri Bruno Brunod, Jean Pellisier e Fabio Meraldi, pionieri dello skyrunning.
Non solo primati
Dopo essersi piazzato ai mondiali della 50 km e aver partecipato ad alcune maratone, le forze di Tyler Andrews si sono concentrate appunto sui record, senza però tralasciare del tutto le gare. Nel 2021 infatti ha vinto la 100 km della Javelina Jundred, in Arizona, e nel marzo del 2024 ha vinto la Quito by UTMB sulla distanza degli 82 km, guadagnandosi così le Finals di Chamonix. Tra i piazzamenti anche un 4° posto alla Leadville nel 2022.
Ci sono state però anche diverse competizioni con minori fortune, con 3 ritiri consecutivi in gare by UTMB tra 2022 e 2023 in Australia, Thailandia e Argentina, attirandosi anche alcune critiche. Come buona parte dei più forti trail runners americani, Tyler Andrews è anche coach. Fa parte infatti del collettivo chiamato Chaski Endurance, che allena persone di diversi livelli, organizzando anche training camp proprio su alcune delle più belle montagne del pianeta.