Alla Wizz Air Milano Marathon brillerà la stella di Richard Whitehead, leggenda della maratona e detentore del record mondiale per atleti paralimpici (2h41'36" lo scorso anno a Chicago). E quella in programma il 6 aprile sarà una delle 20 tappe che lo condurranno al pazzesco viaggio verso le 100 maratone concluse.
"Richard sarà con noi - scrivono gli organizzatori dell'evento - e porterà la sua straordinaria storia di determinazione e ispirazione sulla linea di partenza". "Correre - dice il campione - ha cambiato la mia vita e quella della mia famiglia."
Richard Whitehead alla Maratona di Milano
Whitehead, che ha due protesi dopo essere nato senza la parte inferiore delle gambe, negli anni si è affermato come icona sportiva per ogni sua impresa realizzata tanto da meritarsi il nome di "bladerunner della Gran Bretagna".
La prima fatica dell'atleta del Nottinghamshire, contea dell'Inghilterra nella regione delle Midlands Orientali, risale a due decenni fa a New York. E dopo quella maratona, non si è mai più fermato, vincendo negli anni due medaglie d’oro paralimpiche (Londra e Rio) e numerosi titoli mondiali per la Gran Bretagna, stabilendo numerosi record mondiali. Quel giorno, dove iniziò il sogno, nella Grande Mela era il 7 novembre 2004. Ora, 21 anni più tardi, il prossimo 2 novembre punta a completare la sua centesima maratona.
Whitehead a Milano verso le 100 maratone
Lo scorso febbraio è tornato a Roma per la sua seconda maratona all'ombra del Colosseo, altre imprese sono state firmate a Dubai e a Miami. Di recente ha concluso l'incredibile traguardo di 40 maratone in 40 giorni, raccontando di aver trovato l’ispirazione nella storia di Terry Fox, l'eroe canadese divenuto famoso per la “Maratona della speranza”, corsa nel 1980 da una costa oceanica all’altra del Canada con una protesi alla gamba destra, con l’obiettivo di raccogliere fondi per la ricerca contro il cancro.
In un’intervista con Gazzetta di Malta, Whitehead ha confessato che "quando ero giovane, non avevo la motivazione né le protesi per correre”. Poi la storia di Terry Fox accese la scintilla: “Quando arriverà il mio momento, voglio fare una sfida simile”. E così è stato. Ora Milano, per un'altra impresa e con un importante messaggio da portare avanti: con la forza di volontà e la passione, anche il più grande degli ostacoli si può superare.